E’ partita venerdì Da Cosa rinasce cosa, la prima Settimana Nazionale dedicata al Riciclo, organizzata dal Consorzio nazionale imballaggi, Conai, che durerà fino al 18 novembre. Eventi sul territorio e una grande piazza virtuale, su www.conai.org, per raccontare come può essere utile, sostenibile e trendy dare nuova vita agli imballaggi di acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro. Questo evento nasce “per informare e per dimostrare a chi già fa la raccolta differenziata che il suo sforzo non è vano” commenta all’ ADNKRONOS, il presidente di Conai, Piero Perron.
DA COSA NASCE COSA
Nelle piazze di Milano, Torino, Roma e Napoli, posizionati lungo il percorso di un tram personalizzato con le immagini della campagna pubblicitaria Conai, verranno allestiti punti informativi, a partire dai quali gruppi di nurse (trait d’ union creativo con lo spot TV del Consorzio in onda fino al 21 novembre) presenteranno al pubblico i nuovi nati grazie al riciclo: una padella da 13 barattoli di acciaio, una felpa in pile da 27 bottiglie di plastica, una cartelletta da 3 scatole di carta, un vaso da 1 kg di vetro riciclato, un attaccapanni da una cassetta di legno e una caffettiera da 37 lattine di alluminio.
IL RICICLO SUL WEB
La vera novità però riguarda il web, www.conai.org, che ospiterà una vera e propria kermesse di eventi esclusivi come i nuovi corti sul riciclo di Katia & Valeria, Leonardo Manera, Pali & Dispari e Giovanni Vernia, l’ opinione di Mario Platero (inviato da New York per il Sole 24 Ore) su Obama e il green new deal americano, il forum ‘Riciclo: conviene?’ al quale interverranno esperti ed economisti.
Sul web, spiega Perron “abbiamo attivato iniziative per sensibilizzare i giovani perchè il futuro è rappresentato da loro e occorre entrare in questa cultura di non sprecare risorse“. La raccolta, infatti, “non è fine a se stessa, ma ha lo scopo di dare vita a nuovi prodotti senza attingere a ulteriori risorse, creando quindi valore economico sostenibile. Ormai – sottolinea Perron – si ricicla il 72% di tutti gli imballaggi. Speriamo di ridurre quel 28% che ancora va a finire in discarica“.