Prima di cominciare ad armeggiare con i vostri attrezzi a giardinaggio, bisogna avere qualche minima nozione sul terreno agrario. Se sezioniamo con una vanga il terreno, potremo osservare che il terreno agrario si distingue anche a vista in tre zone, diverse per colore e per composizione.
COMPOSIZIONE DEL TERRENO AGRARIO
Il primo strato del terreno agrario è quello superficiale, che si presenta scuro e dello spessore di 20-30 centimetri, ricco di sostanza organica e frequentato da microorganismi di piccoli animali ed interessato da processi fermentativi. Questo strato si definisce strato attivo: è in questo spazio che le radici esplorano il terreno alla ricerca delle sostanze minerali indispensabili alla vita delle piante.
Il secondo strato del terreno agrario è lo strato inerte. Si trova appena al di sotto dello strato attivo ed è facilmente distinguibile per il colore più chiaro, povero di sostanza organica ed interessato solo da qualche radice. Si per sè questo strato è sterile e può essere messo a coltura con una lavorazione profonda che lo riporti in superficie onde esporlo ai fenomeni di ossidazione, alle concimazioni, alle lavorazioni, all’ opera della microfauna, finché si caricherà di fertilità assumento il caratteristico colore scuro tipico dello strato attivo.
L’ ultimo strato del terreno agrario è il sottosuolo, quello più profondo, che non interessa direttamente le nostre colture in quanto non viene mai toccato nè con lavorazioni ordinarie, nè con quelle straordinarie.
Sarà dunque allo strato attivo e allo strato inerte che dedicheremo le nostre maggiori attenzioni, lavorandoli in modo da offrire alle radici delle nostre piante uno spazio proprizio al loro sviluppo.