Le premesse sono allarmanti: il mondo “ha solo 5 anni per dare il via alla nuova rivoluzione industriale a basse emissioni di carbonio” ed “evitare la catastrofe ambientale“. E la new economy “è possibile” con “benefici sul lungo termine enormi“. Per approdarvi servono “industrie che dovranno guidare la trasformazione sono nella produzione di energia rinnovabile” ma anche nella “cattura e lo stoccaggio del carbonio, efficienza energetica, agricoltura a basse emissioni e gestione forestale sostenibile“. “Se invece si andrà oltre il 2014, il limite dei tassi di crescita industriale comporterà l’ impossibilità per le economie di mercato di rientrare negli obiettivi di riduzione del carbonio necessari per mantenere il riscaldamento globale entro i 2°C e di arginare un cambiamento climatico dilagante“.
LA GREEN REVOLUTION
A tracciare lo scenario della nuova rivoluzione industriale e di come arrivarvi è il rapporto “Climate Solutions 2 – Soluzioni per il Clima“, presentato a livello mondiale dal Wwf e commissionato alla società Climate Risk, che da tempo lavora sul cambiamento climatico e la programmazione economica. “Il rapporto Climate Solutions – afferma la responsabile Clima ed Energia del Wwf Italia, Mariagrazia Midulla – spiega molto chiaramente che dobbiamo iniziare subito a cambiare rotta verso una nuova economia a basso contenuto di carbonio, perche’ possa avviarsi la piu’ rapida trasformazione economica e industriale mai registrata“.
UN PIANO VERSO L’ ECOSOSTENIBILITA’ DEL SISTEMA
Secondo il rapporto del Wwf, “la via da seguire è un’ azione contemporanea sulle emissioni di gas serra in tutti i settori, con misure di mercato supportate da un’ ampia serie di altre misure come gli standard per l’ efficienza energetica, le tariffe feed-in per le energie rinnovabili, dove il produttore nazionale acquista energia dal produttore privato a un tasso garantito, l’ abolizione dei sussidi perversi nell’ utilizzo di combustibili fossili“.
IL TEMPO STRINGE
Per attuare questa trasformazione, secondo il Wwf, è necessario che, a partire dal 2010, “l’ industria pulita ed efficiente dovrà crescere di circa il 20% ogni anno per diversi decenni, ma ogni anno di ritardo farà salire i costi e renderà l’ azione contro i cambiamenti climatici sempre più difficile“. Inoltre, per il Wwf “occorre agire su tutti i settori, perchè fare affidamento su un unico meccanismo comporterà l’ impossibilità di raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni“.
“Le industrie che si adegueranno in ritardo – sottolinea ancora il Rapporto del Wwf – dovranno poi crescere molto più velocemente e saranno colpite più duramente da vincoli delle risorse disponibili, del lavoro e delle competenze. Oggi su venti industrie solo tre stanno compiendo il passaggio alla nuova economia a una velocità sufficiente“. Per la responsabile Clima del Wwf Italia, Mariagrazia Midulla, “la trasformazione richiederà una crescita in settori chiave dell’ industria, come produzione di energia pulita, efficienza energetica, agricoltura a basse emissioni di carbonio e silvicoltura sostenibile, di almeno il 20 per cento l’ anno, oltre il trend in atto, per diversi decenni“.
I modelli contenuti nel rapporto mostrano, aggiunge Midulla, “come possiamo mantenere questi tassi di crescita dell’ economia pulita, ma è chiaro anche che questa sarà la più veloce rivoluzione industriale nella storia umana“.
“Il rapporto – dice ancora Midulla – rivolge un appello concreto e urgente ai leader del pianeta in vista della Conferenza sul Clima di Copenhagen: la finestra di opportunità per affrontare il cambiamento climatico si sta rapidamente chiudendo. Il tempo per giocare a fare politica con il nostro futuro è terminato da un pezzo“.
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