Chimica sostenibile: arriva l’ ecoplastica dagli anacardi

di Redazione 241 views0

 Anche la chimica può essere ecosostenibile. Un gruppo di ricercatori d’ impresa italiani ha infatti realizzato una plastica ecologica ricavata dal trattamento del guscio dell’ anacardo, una noce tropicale diffusa principalmente in India, Vietnam, Africa, Brasile. Si tratta di una plastica realizzata con polimeri naturali e entro il 2010 arriverà sul mercato per farne materassi, sedili da bar, imbottiture per auto e divani, materiali per l’ isolamento termico in edilizia, nei frigoriferi o nei camion da trasporto dei gelati. Ma non solo questa plastica ecosostenibile servirà infatti anche per vernici per legno o vernici marine, per gli antivegetativi per le barche, per il tubo del trasporto dell’acqua e per gli acquedotti. Tutti prodotti che oggi sono fatti con materiali sintetici derivati dal petrolio.

DA DOVE NASCE L’ ECOPLASTICA
L’ innovazione arriva dai laboratori della CimtecLab, una azienda di ricerca e sviluppo costituita da due laboratori, di cui uno insediato presso l’ area Science Park di Trieste e l’altro a Galatina in provincia di Lecce. L’ innovazione è stata presentata al Parco scientifico sul Carso triestino Da Ugo Ferri, l’ amministratore delegato della Cimtec Holding Group, la holding di imprese che controlla il CimtecLab.

LA PLASTICA DA FONTI RINNOVABILI
In ambito industriale vengono utilizzati molti polimeri che compongono oggetti e parti di oggetti di uso comune come appunto le apparecchiature elettroniche o i materiali per le infrastrutture, e il consumo di questi polimeri è di diversi milioni di tonnellate l’anno e la stragrande maggioranza deriva dal petrolio. Su scala globale quindi c’ è l’ esigenza di trovare sul mercato resine e polimeri che derivano da fonti rinnovabili e che però abbiano prestazioni paragonabili ai materiali attualmente in commercio. E questo è stato l’ obiettivo del nostro lavoro“, ha spiegato Ferri, parlando nel corso di un incontro con media nazionali e internazionali cui Area Science Park ha oggi aperto le porte dei suoi laboratori e della sua ricerca d’ impresa.

VERSO UNA PLASTICA ECOSOSTENIBILE
Questa plastica ecosostenibile è derivata dal guscio della noce tropicale di anacardo, dallo scarto quindi dell’ industria dell’ anacardo, e i ricercatori del CimtecLab hanno realizzato dal guscio della noce un ingrediente predominante per fare prodotti in plastiche ecologiche e quindi non derivanti dal petrolio.
Si tratta di poliori per ottenere – ha spiegato il chimico Pietro Campaner, uno degli autori della ricerca – schiume poliuretaniche rigide e flessibili. Le prime si utilizzano nell’ isolamento termico, le seconde per imbottiture o materassi. Ma non solo si tratta anche di sistemi acrilici o derivati acrilici per produrre vernici“.

DALL’ ANACARDO CNSL
L’ ad Ferri ha quindi riferito che nella fascia tropicale del mondo dove è largamente diffuso la pianta di anacardo viene prodotto il Cnsl (cashew nut shell liquid) che è ottenuto come sottoprodotto del trattamento del guscio della nocciola. Il Cnsl rappresenta un materiale utile, economico e rinnovabile che si presta quindi a molte trasformazioni.
Ma il Cnsl, che è largamente prodotto in India, Vietnam, Africa, Nigeria e Brasile, con una produzione globale di succo che si aggira sul milione di tonnellate annue, rappresenta – ha sottolineato Ferri – anche una fonte di inquinamento, perchè viene disperso in grandi quantità nell’ ambiente e non utilizzato in maniera adeguata. Eppure il Cnsl, al tempo stesso, è una risorsa a basso costo, largamente disponibile e realmente rinnovabile proprio perchè si presta a successive trasformazioni. Ed è quello che abbiamo fatto noi“.

DAL CNSL IL CARDANOLO
Noi – ha affermato ancora Ferri – utilizziamo il cardanolo e abbiamo messo a punto diverse fasi della produzione di cardanolo, che è un distillato del Cnsl, e dei suoi derivati e abbiamo brevettato alcuni di questi derivati che oggi serviranno a realizzare nuovi prodotti ecosostenibili“. “Ad oggi – ha spiegato il chimico Campaner – queste ‘bucce’ della noce di anacardo sono bruciate o disperse nell’ ambiente, e si parla di milioni di tonnellate, noi abbiamo invece pensato di recuperarle e di utilizzarle per portare sul mercato prodotti ambientalmente sostenibili, realizzando un risparmio energetico a basso costo e svincolandoci dalla sintesi del petrolio, dall’ uso del greggio cioè per realizzare materiali di uso comune“.

I PRIMI PRODOTTI NEL 2010
La nuova plastica ecosostenibile nasce dalla ricerca di base sulla macromolecola di cardanolo realizzata dai ricercatori dell’ università di Lecce che, insieme ai tecnologi del CimtecLab ha applicato queste ricerche sia nei suoi laboratori pugliese che nei laboratori di Area Science Park a Trieste. E un anno fa è nato il nuovo prodotto con tanto di brevetti, marchi e pubblicazioni. “Già agli inizi del 2010 – ha assicurato l’ ad Ugo Ferri – si potranno avere i prodotti sul mercato con l’ avvio della produzione in India, vicino Bombay, nella nostra impresa. Tra ricerca e realizzazione del materiale abbiamo valutato un investimento di 2 milioni di euro circa e su questo prodotto hanno lavorato 5 chimici per circa 5 anni“.

PRODOTTI SOSTENIBILI DA FONTI RINNOVABILI
E Ferri guarda al lungo termine ad un mercato di prodotti sostenibili e da fonti naturali rinnovabili. “Abbiamo iniziato adesso dall’ anacardo ma se altri gruppi si interesseranno a questo filone e realizzeranno prodotti di origine naturale – ha concluso Ferri – si potrebbe sostituire nei prossimi anni una discreta percentuale di prodotti derivati dal petrolio, creando un mercato sostenibile parallelo“.

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