Una silenziosa invasione: il trasporto marittino e le emissioni di CO2

di Redazione 80 views0

 Il trasporto marittimo internazionale “contribuisce per il 2,7% sul totale delle emissioni globali di CO2“. Nei 12 anni ormai trascorsi da quando il protocollo di Kyoto è stato varato dall’ Onu, l’ Organizzazione Marittima Internazionale (Imo) “non è riuscita a realizzare nemmeno una misura per la riduzione delle emissioni di gas serra” che, dal 1997 ad oggi, sono “cresciute del 100%” e attualmente “ammontano a 870 milioni di tonnellate l’ anno“, pari al “2,7% del totale delle emissioni globali di CO2“.

IL SETTORE MARITTIMO E L’ INQUINAMENTO
A denunciarlo sono le associazioni ambientaliste Amici della Terra Italia, MareVivo e Wwf Italia che hanno tracciato un bilancio dell’ impatto delle attività climalteranti del settore del trasporto marittimo internazionale. Secondo gli ambientalisti, “questo settore è l’ unico grande settore ad essere rimasto escluso dalle normative di controllo delle emissioni di CO2 varate dall’ Unione Europea e dai principali paesi industrializzati. Anche l’a viazione nazionale e internazionale è stata di recente inclusa nello Schema Comunitario di commercio delle emissioni (Ets)“.

STRUMENTI DI CONTROLLO PER IL SETTORE
Se il trasporto marittimo internazionale continuasse a rimanere privo di strumenti di controllo delle emissioni, secondo Amici della Terra, MareVivo e Wwf Italia “il suo contributo al totale delle emissioni previste per il 2020 potrebbe raddoppiare“.

La proiezione al 2050 del più recente studio svolto dalla stessa Imo evidenzia che il contributo del trasporto marittimo potrebbe raggiungere addirittura il 50% del tetto globale di emissioni di CO2 necessario per contenere gli impatti climatici entro quelli prevedibili con una crescita della temperatura media del pianeta di 2 gradi rispetto all’epoca preindustriale“.

GLI IMPEGNI DEL G8
Una percentuale, affermano, “insostenibile perchè la frazione del trasporto marittimo è solo uno dei molteplici settori di attività che contribuiscono alla globalità delle emissioni di gas serra“.
Al recente G8, i maggiori paesi industrializzati, fra cui l’ Italia, “hanno convenuto – sottolineano gli ambientalisti – sulla necessità di evitare una crescita della temperature media del pianeta superiore a 2 gradi C° e a questo scopo si sono impegnati insieme agli altri paesi industrializzati a ridurre le emissioni di gas serra dell’ 80% e oltre entro il 2050“.

IL DITO PUNTATO SUL GOVERNO ITALIANO
Il nostro Paese in questi anni – commenta Rosa Filippini, presidente di Amici della Terra Italia – non ha fatto assolutamente niente per dare al tema della riduzione dei consumi di energia delle navi l’ attenzione che meriterebbe, nonostante tutti i dibattiti sullo sviluppo delle Autostrade del mare. Il Governo italiano non si è nemmeno preoccupato di monitorare le emissioni del trasporto marittimo internazionale che utilizza i nostri porti. L’ unico studio di questo tipo è stato realizzato dagli Amici della Terra nel 2000“.

Intanto il Wwf Italia ha diffuso presso l’Imo il Report “Silent Invasion” sull’ impatto dei trasporti marittimi rispetto alla diffusione di specie marine aliene.

Info: www.wwf.it

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