L’Italia è uno dei paesi più inquinati al mondo e questo dato negativo sta smuovendo le coscienze dei più giovani, dimostrandosi a parole molto green. Infatti il 60,7% dei giovani italiani con un’età inferiore ai 24 anni è alquanto preoccupato per quanto sta accadendo all’ambiente, in primis per quanto concerne il cambiamento climatico e l’inquinamento dell’aria.

Boomer più propensi dei giovani a proteggere l’ambiente
In teoria quindi i giovani italiani sono allarmati da tutto ciò che sta accadendo all’ambiente, ma purtroppo a livello pratico non fanno nulla di concreto. Infatti solo il 52,5% degli italiani di età compresa tra i 14 e i 24 anni dichiara di prestare attenzione a non sprecare acqua, e il 51,6% evita i consumi energetici inutili.
Queste percentuali aumentano invece con l’età, raggiungendo rispettivamente il 74,7% e il 77,4% degli over-55. Ci sono quindi sicuramente delle buone intenzioni da parte dei giovani, ma il problema riguarda lo scarso impegno. Chi è più in là con l’età invece cerca di evitare quanto più possibile gli sprechi. Questi dati emergono da una recente analisi dell’Istat che si bassa proprio su queste preoccupazioni ambientali, cercando di capire cosa si fa nel quotidiano per provare a salvaguardare l’ambiente.
Ciò che è emerso in maniera piuttosto chiara ed evidente è che gli italiani sono principalmente terrorizzati dai cambiamenti climatici del nuovo millennio. Rispetto infatti al passato la percentuale a riguardo è arrivata al 58,1 %. La questione dell’inquinamento dell’aria invece è sempre stata una grande preoccupazione per gli italiani. C’è poi una differenza di preoccupazioni legate all’ambiente sempre secondo l’età. Infatti ritroviamo il 40,3% dei giovani che teme l’inquinamento delle acque, il 30,5% si preoccupa per la perdita di biodiversità e il 28,3% per l’esaurimento delle risorse naturali. Uno su quattro, il 24,8%, vorrebbe fare qualcosa per arrestare la distruzione delle foreste.
Chi si ritrova invece ad avere più di 55 anni, ecco che c’è un netto cambiamento per quanto riguarda le priorità. Infatti il 36,8% è preoccupato dallo smaltimento di rifiuti, il 36% dall’inquinamento delle acque, il 32,4% dal dissesto idrogeologico. Stando sempre a quest’indagine Istat è emerso anche come le donne, rispetto agli uomini, siano molto più attente nell’adottare comportamenti ecosostenibili.
Emergono soprattutto differenze per quanto riguarda la spesa alimentare, con il 41,6% delle consumatrici che si preoccupa di leggere attentamente le etichette degli ingredienti contro il 30,8% degli uomini, il 15,9% acquista prodotti biologici rispetto al 12,3% dell’altro sesso e il 25,2% compra beni a chilometro zero rispetto contro il 21,8 per cento.
Il divario è sensibile anche sul fronte degli sprechi: il 73,6% delle donne cerca di non sprecare energia contro il 68,9% degli uomini, e il 71,9% è coscienzioso nel consumo di acqua (contro il 65,9%). Insomma differenze di comportamento nei confronti dell’ambiente legate all’età, ma anche al sesso.