Alimentazione sostenibile: come evitare lo spreco alimentare

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Con un occhio di riguardo alla sostenibilità ambientale non possiamo fare a meno di pensare ai nostri rifiuti, quindi anche ai cibi che buttiamo. Oltre allo spreco alimentare, però, c’è anche da considerare il danno causato durante la produzione degli alimenti: deforestazioni per creare nuovi campi, sfruttamento di risorse idriche ecc.
Fatta questa premessa si rende necessario riflette su come ottenere un’alimentazione più sostenibile a beneficio del pianeta, e il tutto parte proprio dalle nostre tavole.

Alimentazione sostenibile

Gli obiettivi

L’alimentazione sostenibile si distingue in quanto ha un ridotto impatto sull’ambiente, soddisfa i fabbisogni nutrizionali e contrasta lo spreco alimentare. Per ottenere questo risultato bisogna perseguire degli obiettivi adottando alcune accortezze, sia da parte di privati che aziende come ad esempio Danone, che possono contribuire al benessere collettivo, quali:

–          Acquistare prodotti locali: ciò permette di avere sempre prodotti freschi, sostenere le aziende locali, mangiare cibi di stagione e ridurre le emissioni dovute agli spostamenti con mezzi di trasporto per la distribuzione degli alimenti.

–          Bere acqua del rubinetto: installare un depuratore d’acqua ha sicuramente un costo importante, ma per chi ha dei monti vicino è anche possibile recarsi alle fonti per rifornirsi di questo bene prezioso. Ad ogni modo, nel lungo periodo questa buona abitudine è vantaggiosa per tutti in quanto l’acqua in bottiglia sta diventando insostenibile sotto l’aspetto ambientale.

–          Ridurre gli sprechi: questo è il punto su cui è possibile lavorare di più. Le cose da fare possono essere molteplici, proviamo con la più semplice: preparare una lista della spesa. Può sembrare una banalità, ma si porta dietro tutta una serie di piccole azioni per cui andremo a lavorare su vari fronti. Con una lista alla mano è possibile acquistare lo stretto necessario controllando le scadenze; attenersi alla lista significa anche seguire una programmazione dei pasti, magari dettata da una dieta bilanciata in cui si favoriscono determinati prodotti sostenibili.

L’importanza delle etichette

Quando acquistiamo un prodotto è buona norma controllare la scadenza sull’etichetta e leggerne le indicazioni relative al consumo.
La prima cosa che notiamo è la presenza della dicitura consumare entro, oppure consumare preferibilmente entro. Nel primo caso siamo di fronte ad una indicazione relativa alla sicurezza, nel secondo si è rivolti alla qualità del prodotto. In altri termini, quando troviamo semplicemente consumare entro significa che non si consiglia la consumazione oltre la data segnata. Mentre quando troviamo la dicitura consumare preferibilmente entro ci viene indicato che dopo la data indicata, il prodotto potrebbe perdere alcune delle sue qualità, ma non è da ritenersi necessariamente scaduto.
Il 10% dello spreco alimentare è dovuto proprio alla scadenza dei cibi. Magari per una mala interpretazione dei termini che abbiamo appena affrontato, oppure perché abbiamo fatto una spesa troppo importante e non siamo riusciti a consumare in tempo tutto quanto. Ecco perché le etichette, oltre che essere indispensabili per allergie e intolleranze, si rivelano importanti anche per combattere lo spreco alimentare.

Sostenibilità e inquinamento

Sappiamo perfettamente che uno dei maggior inquinanti dell’ambiente è la plastica e per il confezionamento dei cibi è il materiale in assoluto più utilizzato. Basti pensare alle vaschette di frutta, alle buste per il surgelato o alle confezioni della pasta che spesso vengono anche disperse nell’ambiente. La soluzione è sempre la stessa: un’alimentazione sostenibile. Facciamo un esempio per frutta e verdura: in questo caso l’opzione più sensata potrebbe essere quella di rivolgerci al negozio sotto casa, o a un’azienda agricola locale, che ci darà ciò che vogliamo in maniera sfusa e magari all’interno di buste di carta. Un modo per aiutare il pianeta e combattere l’inquinamento può essere anche la dieta; un’alimentazione sana, non necessariamente volta alla perdita di peso, può diventare una dieta sostenibile. Ricercando sempre più prodotti di stagione si potrebbero ridurre drasticamente i consumi di acqua, di emissioni di gas serra e si riuscirebbe a limitare l’uso del suolo in ambito agricolo. Ciò ci permetterebbe anche di garantire un’alimentazione adeguata alle generazioni future, perché sicuramente nei prossimi 30 anni ci sarà un aumento della popolazione e quindi una richiesta maggiore di cibo.

Food waste, ma anche food loss

Un altro fattore su cui è possibile intervenire è il cibo perso. Si tratta del cibo di scarto, quello che nella produzione non è ritenuto idoneo per la grande distribuzione, oppure di tutti quei prodotti di difficile conservazione o che vengono trasportati in maniera non sicura e quindi poi scartati. L’Italia ha assunto varie strategie per contrastare lo spreco alimentare e lo ha fatto egregiamente grazie anche alle donazioni delle eccedenze alle Onlus. Purtroppo, nei Paesi a basso reddito tutte queste considerazioni sono poco attuabili, soprattutto per quanto riguarda il food loss che è accentuato dove ci sono infrastrutture non sufficienti.

Strategie di consumatori sostenibili

Quelle sopraelencate sono semplici azioni che però fanno la differenza se moltiplicate nel quotidiano di ognuno. Contribuire al cambiamento anche con gesti all’apparenza insignificanti, e seguendo un’alimentazione sostenibile, permette al pianeta di giovare poco alla volta di questo comportamento responsabile; negli anni abbiamo capito che la strategia migliore e più efficacie è quella dal campo alla tavola. Sicuramente questo è un sistema anche un po’ più costoso, ma ne possiamo trarre un giovamento doppio dal momento che abbiamo cibo più sano e tuteliamo l’ambiente garantendoci un futuro migliore.
Riportare la natura nelle nostre vite dovrebbe essere un obiettivo comune per offrire un pianeta sano ai nostri figli.

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