A quanto pare lo stato del Giappone sta pensando di bonificare in maniera più sbrigativa possibile la situazione avvenuta con il disastro di Fukushima del 2011. La soluzione secondo il governo giapponese e gli esperti, sarebbe quella di smaltire acque reflue non del tutto bonificate direttamente in mare.
Tanto per rendervi più comprensibile la quantità d’acqua la quale i giapponesi vorrebbero rilasciare nell’Oceano Pacifico vi diamo la cifra più o meno esatta, parliamo di una portata pari ad 1,23 milioni di tonnellate di acqua radioattiva, stoccata in più di 1000 enormi serbatoi. Quest’acqua è stata già trattata per essere depurata in qualche modo, ma sono stati estratti solamente 62 dei 63 elementi radioattivi presenti al suo interno. L’ultimo, il trizio, sembra essere ancora presente e seppur si tratti di un solo elemento, parliamo di radioattività che come la storia di Chernobyl ci ha insegnato resta nell’ambiente per migliaia di anni, oltre a cambiarne drasticamente l’ecosistema. Tra l’altro se moltiplichiamo questo elemento per la portata di acqua che vorrebbero scaricare, parliamo di un disastro annunciato che questi scellerati giapponesi vorrebbero perpetrare.
Il tutto perché? Per rendere l’aria attiva alle prossime Olimpiadi che si svolgeranno a 60km dalla centrale. Un evento catastrofico che rischia di modificare l’ecosistema marino dell’intero pianeta, che già soffre da solo per la presenza di plastica e tutte le schifezze immesse nell’atmosfera. Un attacco radioattivo di tale portata, potrebbe essere il punto di non ritorno. Calcolando comunque la vastità degli Oceani e le correnti marine, questa radioattività può essere tranquillamente trasportata in tutto il globo, andando ad intaccare ogni sito possibile.
Dichiarazioni in merito
Le parole del ministro dell’industria giapponese non sono per niente rassicuranti
Lo smantellamento dell’impianto di Fukushima è una premessa fondamentale per il ripristino di Fukushima dopo il disastro nucleare. Per evitare ritardi nel processo di disattivazione, dobbiamo prendere una decisione rapidamente
Conoscendo la determinazione che contraddistingue il popolo giapponese nel portare a termine le decisioni, non è da prendere sotto gamba che l’eventualità di ciò possa accadere realmente. Fortunatamente attivisti e pescatori locali, ma anche Stati vicini, non sono convinti di questa decisione e ribattono
La proposta scelta dalla segreteria della sottocommissione presenta il minor costo finanziario per il Giappone ma pone la minaccia più immediata per l’ambiente e sottolinea il completo fallimento del governo nel considerare alternative più sicure