Coltivazioni di caffè dimezzate entro il 2050 a causa dei cambiamenti climatici che stanno affliggendo il pianeta. Lo rivela il rapporto “A Brewing Storm” del Climate Institute di Sydney che punta il dito sul netto aumento delle temperature.
I ricercatori sostengono che tra poco più di trent’anni la produzione di caffè subirà un vertiginoso calo.
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L’aumento delle temperature e gli eventi meteo estremi taglieranno le aree adatte alla produzione fino al 50%, riducendo la qualità del caffè e aumentando i prezzi al consumo. I consumatori dovranno affrontare la riduzione delle scorte, l’impatto su sapore e aromi e l’aumento del prezzo. Senza azioni significative contro il cambiamento climatico gli agricoltori dovranno spingere la produzione su territori riservati ora ad altri usi come la conservazione della natura e delle foreste. Entro il 2080 il caffè selvatico, importante risorsa per gli agricoltori, potrebbe sparire
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L’aumento delle temperature ha già duramente colpito alcune zone del pianeta influenzando in modo negativo la produzione di caffè. Ad oggi i paesi più colpiti sono quelli considerati centrale nella produzione del caffè: il Messico per esempio, ma anche Guatemala e Nicaragua. Aumentano i parassiti che inficiano una corretta crescita e la situazione non regala certo scenari rosei visto che i cambiamenti climatici rappresentano una questione quanto mai all’ordine del giorno e che desta serie preoccupazioni, non solo per le produzioni in calo ma anche per temi legati al surriscaldamento del pianeta.
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