Passa alla Camera la legge che si prefigge di arrivare a zero consumo di suolo entro il 2050: un obiettivo sena dubbio importante nel quadro di un maggio rispetto dell’ambiente. Adesso si aspetta che la legge possa essere approvata anche in Senato prima di diventare ufficiale.
Molte le novità però che, l’entrata in vigore di quella che ancora oggi è una proposta, porterebbe in termini di sostenibilità. Il progetto passerebbe da alcuni punti imprescindibili: la riduzione del consumo di suolo, il riuso delle aree edificate, nonché i limiti al cambio di destinazione per i terreni agricoli e gli incentivi, con un regime fiscale che premia le ristrutturazioni rispetto al nuovo. Il provvedimento prevede che ogni singolo Comune operi un censimento degli edifici e delle aree dismesse, non utilizzate o abbandonate: solo se la necessità di andare oltre questi spazi sarà documentata si potrà costruire su un terreno ancora non edificato.
Quello che si cerca di fare, o questo modo, è valorizzare i tanti terreni che oggi sono invece abbandonati. Non si potrà usarne di nuovi se non a fronte di una reale necessità. Carlo Triarico, presidente dell’Associazione italiana per l’agricoltura biodinamica, ha accolto con grande soddisfazione questo primo passo fatto.
Questa legge difende l’agricoltura come elemento di stabilità del paesaggio e dell’ambiente e anche come strumento per la riqualificazione delle città, sia attraverso gli orti urbani sia attraverso il recupero agricolo delle aree degradate. Ci auguriamo che venga approvata rapidamente al Senato
Ed è quello che si attendono tutti…
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