La nuova battaglia per il nucleare si combatte tutta a colpi di video su Youtube: Greenpeace denuncia che in un video su YouTube l’ amministratore delegato di Enel – Fulvio Conti – chiede agli azionisti di supportare l’ aumento di capitale. “Ma in che modo l’ azienda investirà le nuove risorse finanziarie?” si chiede l’ associazione ambientalista. E allora ecco un video di risposta: con un video blog il direttore di Greenpeace Giuseppe Onufrio spiega le ragioni delle critiche e chiede chiarezza sugli investimenti futuri nel nucleare.
LA RICAPITALIZZAZIONE DI ENEL
Vediamo allora le accuse di Greenpeace nei confronti di Enel.
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La ricapitalizzazione per quasi 8 miliardi di euro servirà ad Enel per poter rifinanziare una parte del debito accumulato negli ultimi mesi. Un debito salito da 50 a 61 miliardi di euro soprattutto per l’ acquisizione della società spagnola Endesa. Di Endesa, Enel non ha comprato le fonti rinnovabili. Solo
nucleare e centrali a carbone!
Ad aprile abbiamo lanciato il rapporto finanziario “ENEL: prospettive e rischi degli investimenti in energia nucleare” – elaborato dal Prof. Stephen Thomas dell’ Università di Greenwich a Londra – che dimostra come i debiti di Enel crescerebbero di oltre 30 miliardi di euro, se la società concretizzasse le intenzioni dichiarate in questi mesi sullo sviluppo del nucleare.
Riguardo ai nuovi reattori Epr – che Enel vorrebbe costruire in Italia – nessun impianto è già in funzione. Esistono solo due cantieri: uno in Finlandia e uno in Francia. Nel cantiere finlandese si stanno accumulando enormi ritardi e i costi sono già raddoppiati. L’autorità di sicurezza nucleare finlandese, inoltre, ha riscontrato 2100 non conformità nel corso della costruzione.
Durante il passaggio in Senato del ddl “sviluppo”, il ministero del Tesoro ha appena dichiarato che l’ intero provvedimento sul nucleare è “in contrasto con l’ articolo 81 della Costituzione”. Nella lettera indirizzata alla commissione Bilancio della Camera si legge che le misure potrebbero determinare “incrementi delle tariffe a carico dei consumatori”.
C’ è un altro punto critico. Enel ha investito in vecchi reattori di epoca sovietica in Slovacchia e Romania e decide di vendere quote di Enel Green Power, la divisione specializzata in energie rinnovabili, non solo la più redditizia ma anche la più strategica per l’ ambiente.
Notizie più approfondite sono reperibili direttamente sul sito di Greenpeace.