A distanza di tempo dal terremoto in Giappone e il disastro di Fukushima, i problemi non mancano ed anzi, se possibile, peggiorano.
Dopo alcuni prelievi effettuati da un pozzo di osservazione vicino alla centrale nucleare di Fukushima, sono emersi dati inquietanti sul livello di radioattività, che ha registrato un nuovo record dal 2011, anno della tragedia. La Tepco, la società che gestisce il nucleare in Giappone, ha reso noto che le concentrazioni di Cesio 134 sono salite da 9 mila a 11 mila Bq/l e quelle di Cesio 137 da 18 a 22 mila Bq/l.
Sono intervenuti gli attivisti di Greenpeace e Giuseppe Onufrio, della sezione italiana dell’associazione, ha commentato i dati rilevati a Fukushima:
Purtroppo la contaminazione delle falde acquifere è solo un altro esempio di come il disastro sia lontano dall’essere stato contenuto. […] L’industria nucleare giapponese non è chiaramente in grado di gestire le conseguenze del disastro di Fukushima. L’unica misura preventiva reale per evitare di trovarci in futuro in simili circostanze è quella che prevede l’abbandono del nucleare e il passaggio rapido alle fonti rinnovabili.
Dopo gli studi effettuati da Greenpeace tramite alcuni prelievi sui frutti di mare, risulta che la contaminazione radioattiva arriva fino a 55 km di distanza dalla centrale, infatti la prefettura di Fukushima ormai consente la pesca solo a scopo scientifico.
Proprio nelle scorse ore l’ex direttore della centrale nucleare, Masao Yoshida, è morto a causa di un cancro all’esofago. All’epoca del disastro, Yoshida era rimasto all’interno dell’impianto per coordinare le operazioni di contenimento e da allora viene ricordato come un eroe. L’ex direttore aveva 58 anni, a dare la notizia della sua morte è stata proprio la Tepco, negando però il collegamento tra il tumore e la radioattività della centrale con la scusante che prima che si verifichi un episodio del genere a causa dell’incidente di due anni fa, dovranno passare almeno cinque anni. Il tumore però fu diagnosticato proprio in quel periodo e Yoshida non è stata l’unica vittima. Era stato già sottoposto a un intervento di rimozione del tumore, nel 2012 era finito in ospedale a causa di un’emorragia cerebrale, ma non è riuscito a vincere la lotta.
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