Processo eternit, la Corte d’appello ha deciso, 18 anni per Schmidheiny

di Redazione 64 views0

 Processo eternit, la Corte d’appello ha deciso, 18 anni per l’ex manager dell’Eternit Stephan Schmidheiny. Pena esemplare per il magnate di origini svizzere, maggiore ai 16 anni decisi come pena nel processo di primo grado.

Stephan Schmidheiny condannato a 18 anni di pena per disastro ambientale doloso e omissione dolosa di cautela antinfortunistica nel merito del processo Eternit. Secondo il procuratore Guariniello

Questa sentenza ci dice che non è mai azzardato sognare. Questa sentenza è un inno alla vita, un sogno che si avvera. Siamo andati al di là di ogni aspettativa.

Oltre alla pena decisa per l’imputato sono state decise delle provvisionali da 20 milioni di euro per la Regione Piemonte e di circa 31 milioni di euro per quanto riguarda Casale Monferrato, mentre Inps e Inail sono state escluse dagli aventi diritto a risarcimenti.

Come vi avevamo raccontato, dei due grandi ex manager dell’Eternit imputato è rimasto solo Stephan Schmidheiny per via della sopraggiunta morte del barone belga De Cartier. Molto interessanti, dopo il processo, le parole del procuratore Guariniello, galvanizzato dalla vittoria:

con questa sentenza si aprono grandi prospettive anche per le vicende di Taranto e per le altre città che aspettano giustizia. Non è finita qui e non è finita nel mondo. Dobbiamo cercare di raccogliere questa sentenza e diffonderla nel mondo: qui in Italia noi siamo riusciti a fare un processo che nessuno è riuscito mai a fare in alcuna parte del mondo. La posta in palio è la tutela dell’uomo e della sua salute. Il disastro ambientale doloso riconosciuto dalla Corte non è solo per i lavoratori ma riguarda tutta la popolazione.

Insomma, sentenza storica per un processo storico, che inquadra nella giusta luce una pagina buia della storia del nostro paese e che fa ben sperare in una maggiore protezione da parte dei giudici della popolazione, in futuro, per simili casi di disastro ambientale.

Photo credits | Getty Images

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