I test sugli animali per i cosmetici sono da oggi ufficialmente vietati in Europa: entra in vigore la legge che rappresenta una grande vittoria animalista, una vittoria per nulla parziale. La legge infatti è estremamente severa e a questa dovranno adattarsi anche coloro che vogliono esportare in UE.
I test sugli animali per i prodotti cosmetici, dai mascara agli antirughe passando per smalti, creme e prodotti per il corpo, sono da oggi vietati in Europa, per l’entrata in vigore del bando totale nel nostro continente. Grande, grandissima soddisfazione per gli animalisti che dopo lunghissimi anni di battaglie possono oggi vedere un cambiamento concreto nel mercato principale al mondo dei prodotti cosmetici: l’Europa, per l’appunto. Come abbiamo accennato si tratta di una svolta vera, autentica: il divieto vale anche per tutti i prodotti importati, il che significa che anche altrove, nel mondo, i produttori o si adatteranno alle scelte europee o non potranno più vendere prodotti nel nostro continente.
L’Europa compie un balzo fondamentale verso un riconoscimento migliore (per quanto sempre assolutamente parziale) dei diritti animali. I test sugli animali per i cosmetici non sono necessari, dice l’Europa, i test sugli animali (almeno nel caso dei cosmetici) sono sbagliati. Sono tantissime le associazioni che si sono espresse in merito alla decisione, noi vi riportiamo le parole dei responsabili della Lega Nazionale per la Difesa del Cane:
Indubbiamente, la messa al bando dei test sugli animali nel settore cosmetico rappresenta un importante passo avanti che permetterà di salvare la vita a centinaia di migliaia di esseri senzienti, ma non finisce qui perché ogni anno milioni di animali continuano ad essere sacrificati per tanti altri tipi di esperimenti, in nome di una scienza che, ancora oggi ci induce a pensare che la sperimentazione sugli animali è indispensabile perché ci salva la vita. Di fronte a questa affermazione si potrebbe sorridere se la sterile difesa di pregiudizi antiscientifici nonché di consolidate posizioni di potere non costasse ogni anno un numero impressionante di vite anche umane.
Gli animalisti sono entusiasti della vittoria ma guardano avanti: puntano il dito contro le altre numerosissime sperimentazioni animali di cui si potrebbe fare a meno adottando tecniche già divenute standard in altri paesi, come i test su colture cellulari e le ricostruzioni dell’epidermide umana. Su questo campo le battaglie, non c’è dubbio, continueranno.
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