Nel 2011 nel Mekong sono state scoperte numerosissime nuove specie animali. Ora un rapporto del WWF, “Extra Terrestrial – Extra Terrestri”, ne presenta 126. Per riflettere non solo sulla biodiversità conosciuta che stiamo perdendo, ma anche su quella che portiamo a scomparire senza avere nemmeno il tempo di scoprirla.
La straordinaria scoperta dello scorso anno nel Mekong, dove molte nuove specie animali sono state identificate da un gruppo di esperti, è ora ripresa dal WWF che vuole portare all’attenzione del pubblico il patrimonio di biodiversità che mettiamo a rischio talvolta senza neppure averci mai posato gli occhi sopra. Massimiliano Rocco, il responsabile del Programma Specie dell’associazione, ha infatti dichiarato:
Mentre le scoperte del 2011 fatte nel Mekong confermano come questa regione sia straordinariamente ricca di biodiversità, nasconda tesori nascosti ancora da svelare, molte di queste nuove specie stanno già lottando per sopravvivere in un habitat in difficoltà. […] Tutto questo può essere fermato solo se i governi interessati comprendano come la loro crescita sia possibile investendo nella conservazione del loro unico patrimonio, quella Natura selvaggia di cui sono ancora ricchi, soprattutto devono adoperarsi per lo sviluppo di una adeguata rete di aree protette e lo sviluppo di una green economy che consenta di valorizzare quel patrimonio e non dissiparlo.
Ma quali sono queste nuove specie, ci si starà chiedendo. Tra le tante ricordiamo qui il pipistrello Belzebù dal naso cilindrico, il Clarias Gracilentus, divenuto noto come il pesce gatto con le zampe, che si muove come un serpente appoggiandosi sulle pinne pettorali quando è sulla terra. E poi la rana che canta: una rana dalle emissioni fonetiche così complesse e flessibili da ricordare il canto di un uccello. E ancora, la vipera verde dagli occhi rubino, identificata non in zone incredibilmente preservate ma addirittura vicino Ho Chi Minh City. Le nuove specie sono semplicemente troppe e non si può accennare che a una piccola parte di esse.
La notizia, che potrebbe risultare curiosa o lieta rallegra meno di quanto si possa immaginare, tuttavia, poiché è bene ricordare che diverse tra queste specie sono già minacciate, e si può ipotizzare un grave peggioramento della situazione nei prossimi anni, se solo si pensa che negli ultimi 4 anni il 30% delle foreste della zona del Mekong è andato distrutto.
Photo Credits | Allie Caulfield su Flickr