La questione dell’ILVA rimane ancora un grande problema per i politici italiani ed in questi giorni è riemersa una storia che riguarda l’imprenditore Emilio Riva e Pierluigi Bersani, fresco di vittoria alle primarie del PD, che ha ricevuto 98.000 per la campagna elettorale.
Il tutto è avvenuto nel 2006 quando Bersani era Ministro dello Sviluppo Economico ed è certificato, quindi nulla di illegale di fatto, ma al giorno d’oggi, dopo tutto quello che è accaduto, la vicenda assume connotati ben più gravi. L’argomento è stato affrontato da Emilio Fede su Vero Tv, nel suo programma Attualità con Fede, con ospiti Stefano Zurlo de Il Giornale, Franco Barbato dell’IDV e Franco Matacchiera, ambientalista tarantino.
Sui problemi dell’ILVA Matacchiera si batte da molti anni, lui stesso ha dichiarato:
I dati dimostrano chiaramente il nesso di casualità fra le emissioni prodotte dall’agglomerato industriale e i circa 2-3 morti al mese di tumore. Hanno fatto bene i magistrati di Taranto a prendere la situazione in mano, hanno fermato gli impianti per porre fine al disastro ambientale. La politica ha fallito, i cittadini sono sfiduciati. Ora sono nuovamente condannati dal decreto Salva-Ilva, che ha tutte le caratteristiche per essere incostituzionale, va contro gli articoli 3 e 9. Il decreto mortifica la dignità dell’essere umano e consente alle industrie di reiterare il reato, sottoponendo i cittadini al ricatto occupazionale.
Barbato aggiunge che per troppo tempo il problema è stato ignorato, infatti fino ad oggi i politici hanno sempre rimandato la questione, aspettando che se ne occupasse qualcun altro:
Il procuratore della Repubblica di Taranto mi ha spiegato di aver condannato l’Ilva nel 1982, proprio per le emissioni inquinanti. Quel procuratore è lo stesso che ha firmato l’ultimo provvedimento per bloccare gli impianti. Cosa è stato fatto negli ultimi 30 anni per migliorare la situazione? La politica continua a essere imbrigliata in un gioco di favori, scambi illeciti, ricatti. Riva ha regalato a Bersani 98.000 euro per la campagna elettorale: questi industriali si sono comprati la politica e anche le vite umane.
Zurlo, invece, non è d’accordo con la decisione dei Magistrati e offre un quadro molto drammatico della situazione, non solo dal punto di vista ambientale:
Se l’Ilva chiude aumenteranno i morti, per depressione e povertà. A causa della disoccupazione 20.000 famiglie si troveranno sul lastrico. Lo Stato non ha fatto che concedere una moratoria di 3 anni per permettere la messa a norma degli impianti, pena l’espropriazione. In caso contrario cosa succederebbe? Tutte le industrie inquinanti dovrebbero chiudere da un giorno all’altro.
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