Pinguini stupratori e necrofili?

di Redazione 380 views0

L’immaginario collettivo – basta osservare film come Happy Feet, La Marcia dei Pinguini o I pinguini di Mr. Popper – immagina questi uccelli come animali teneri, intelligenti, fedeli e disposti a sacrificarsi per il gruppo.

In realtà sembra che questi animali si comportino in maniera molto diversa. Almeno se si da fede agli studi di un naturalista inglese. Tra il 1911 ed il 1913 George Murray Levick ha trascorso lunghi periodi nel mare Antartico ad osservare il comportamento dei pinguini di Adelie nella zona di Cape Adare.

I suoi appunti – scritti in greco antico – sono emersi dall’oblio 100 anni dopo, in un mondo ormai pronto ad ascoltare le “terribili verità” che ai tempi dell’epoca eduardiana non si potevano divulgare.

Queste “carte segrete” non finirono – ovviamente – nel trattato che il naturalista scrisse una volta tornato a casa, la Storia naturale del pinguino di Adele – ovvero Natural History of the Adelie Penguin.

Raccontano una storia cruenta fatta di

maschi che si accoppiano perfino con femmine morte, anche da tempo…

di piccoli balordi che si raccolgono

in bande di sei-sette individui

che

si aggirano attorno alle collinette, molestando i loro simili che vi abitano con azioni violente.

Come stupri di gruppo di femmine ferite, o abusi sessuali sui piccoli davanti ai loro genitori, che in alcuni casi vengono poi calpestati a morte.

Non potevano poi mancare comportamenti autoerotici e ed episodi di

sesso fra maschi.

Il naturalista George Murray Levick era al seguito della spedizione Terra Nova che aveva l’obiettivo di raggiungere con Robert Scott il Polo Sud. E non si può dire che non abbia visto a lungo e da vicino i pinguini, visto che lui ed altri cinque membri della squadra di Scott hanno aspettato invano di essere raccolti dalla nave Terra Nova – viste le condizioni inclementi di quell’inverno non riuscì a raggiungerli. Per questo trascorsero un inverno in tero in una caverna di ghiaccio mangiando solo grasso.

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