Il Mont Saint-Michel – il borgo-abbazia normanno che attira ogni anno 3 milioni di turisti – non è più accessibile alle auto: il parcheggio che permetteva – quando c’era la bassa marea – di lasciare la macchina a ridosso di questa icona, dopo quarant’anni di onorato servizio è stato chiuso.
Ora i turisti devono parcheggiare la loro macchina a tre chilometri dalla rocca, camminare per un chilometro per poi prendere delle navette che permettono di accedere a questo sito straordinario, parte del patrimonio mondiale dell’Unesco.
Di navette ce ne sono in media quattro ogni ora – ma nei momenti di punta ce ne dovrebbero essere una ogni cinque minuti. Questa è la seconda tappe del progetto che vuole che Mont Saint Michel possa ritornare ad avere quel carattere di isola part time che stava perdendo – nonostante le maree che in questa zona possano raggiungere un’altezza compresa tra gli undici e i quattordici metri.
Il piano di restauro del borgo, costato oltre 200 milioni di euro, ha già portato alla realizzazione di una diga, che dovrebbe deviare il fiume Couesnon e soprattutto i suoi detriti, e al parcheggio sopracitato.Gli ultimi passi saranno rappresentati dalla realizzazione di un ponte passerella e dalla successiva distruzione – si pensa nel 2015 – dell’attuale diga-strada che collega dal 1880 il monte al continente.
Le nuove modalità di accesso al borgo sono state oggetto di critiche vivaci da parte di attori economici, di associazioni a difesa del monumento e da un anno, anche dal consiglio regionale della Bretagna. Il suo presidente è arrivato a immaginare un pensionamento o una rinuncia definitiva al progetto.
Molti hanno paura che l’allontanamento delle auto dal borgo possa scoraggiare i turisti, E che i lunghi tragitti a piedi possano allontanare i meno giovani – una parte cospicua di chi visita ogni anno Mont Saint Michel.
Rilievi discutibili se paragonati alla possibilità di ridare a questo borgo straordinario l’antica bellezza.