Si chiama Guardia Verde – l’hanno soprannominata Oro Verde – è un’unità composta da 580 uomini che percorre le riserve naturali del Nicaragua e lotta contro le minaccia della deforestazione. In questo modo il paese spera di attenuare gli effetti del cambiamento climatico e preservare le sue risorse idriche…
Una delle sue prime missioni è stata lo smantellamento di un’attività illegale di sfruttamento forestale che ha permesso di recuperare 3.165 metri cubi di legna tagliata illegalmente nella riserva del monte Wawashang. Era destinato ad approvigionare il mercato nero dei materiali di costruzione, ed è stato ritrovato sotto degli arbusti per cercare di impedire che lo si potesse ritrovare attraverso un’ispezione aerea.
Negli ultimi trent’anni la copertura forestale del paese è passata dal 63% della sua superficie al 40%. Al ritmo attuale di deforestazione, potrebbe diventare il 25% nel 2030 se non si corre ai ripari. Per ora il governo ha dimostrato di prendere sul serio il problema, arrivando a far cambiare la Costituzione del paese.
La Guardia Verde partecipa anche alle operazioni di rimboschimento – si prevede di piantare 560.000 alberi. Questo perché – coniugato al riscaldamento climatico – il disbocamento selvaggio sembra avere effetti devastanti sulle precipitazioni e sui raccolti – si parla di perdite del 9% all’anno.
Un pessimo impatto che che pesa ancor di più se si considera che il Nicaragua vorrebbe coprire la metà del suo fabbisogno elettrico con centrali idroelettriche – è in previsione la costruzione della più grande centrale dell’America centrale a Tumarín.
Particolarmente toccati dagli effetti del riscaldamento climatico, i paesi dell’America centrale non possono permettersi di restare con le braccia incrociate attendendo che la comunità internazionale reagisca. Il governo del Nicaragua sa che deve mettere in opera il più velocemente possibili le sue soluzioni, ed la Guardia Verde è una di queste.