Venticinque morti in breve tempo e altri 347 decessi innescati nel lungo periodo in seguito a malattie cardiovascolari, cerebrovascolari, tumori al polmone o per insufficienza respiratoria: è il numero di vittime fatte in media, all’ anno, a Firenze e nell’ hinterland dalle polveri sottili (Pm10) per i superamenti della soglia di 20 microgrammi al metro cubo al giorno, ovvero il limite posto dall’ Organizzazione mondiale della Sanità come massimo tollerabile per l’ organismo umano.
E’ quanto sostenuto dal professor Annibale Biggeri, perito dell’ accusa, nella deposizione al processo in corso a Firenze.
GLI IMPUTATI
Gli imputati sono il presidente della Regione Toscana Claudio Martini, il sindaco di Firenze Leonardo Domenici, l’ ex assessore regionale all’ ambiente Marino Artusa, piu’ i sindaci di Scandicci, Campi, Sesto, Signa e Calenzano, accusati di emissioni di gas e di non aver preso provvedimenti adatti ad abbattere l’ inquinamento atmosferico tra il 2003 e il 2006.
LA RIDUZIONE DEL TRAFFICO
“Per quanto riguarda l’ inquinamento esterno – ha detto Biggeri – l’ Oms indica che è fortemente praticabile il controllo del traffico e la sua riduzione è una delle misure adatte ad abbattere le polveri. Allo stato attuale delle conoscenze l’ epidemiologia consiglia: riducete le emissioni da traffico“.
“Il professor Biggeri ha dimostrato che anche minime riduzioni del traffico producono effetti positivi sulla riduzione dell’inquinamento e di conseguenza sulla salute dei cittadini – ha commentato il pm Giulio Monferini – Purtroppo, nei quattro anni in esame, nell’ area vasta di Firenze non ci sono state queste riduzioni di traffico, e quindi non si sono avuti miglioramenti della qualità dell’ aria”.