Entro il 2020 tutti gli edifici dovranno ridurre le emissioni al massimo: in tutti questi anni l’uomo non ha fatto altro che dare inizio al processo di distruzione dell’ambiente che lo circonda, adesso sta cercando di rimediare al danno, nel miglior modo possibile. Sembra fantascienza, ma stanno diventando realtà le tecniche che permettono di rimediare davvero, almeno in gran parte, ai danni che l’ambiente continua a subire.
Il surriscaldamento globale è solo una delle conseguenze degli errori dell’uomo: quali sono i rimedi? Intanto la tecnologia continua a compiere passi da gigante, la gente viene costantemente sensibilizzata verso la causa ambientale. I progressi della scienza hanno portato alla nascita dei materiali fotocatalitici, ovvero quelli in grado di eliminare l’inquinamento atmosferico, riducendo così le emissioni.
In realtà la fotocatalisi è un fenomeno che non ha molto a che fare con la tecnologia, perché è del tutto naturale: il fotocatalizzatore modifica la velocità di una reazione chimica attraverso l’azione della luce e questo permette di accelerare il fenomeno dell’ossidazione e favorisce la decomposizione degli agenti inquinanti. Così le sostanze dannose presenti sia sui materiali che nell’aria vengono trasformate in sali inorganici innocui, o comunque sostanze non nocive.
I prodotti con queste qualità vengono utilizzati in campi diversi, anche nell’ambito dell’architettura: sono presenti negli edifici, ma perfino nell’asfalto, detto “mangia-smog“, già sperimentato anche all’aeroporto di Malpensa. Nel campo dell’edilizia, invece, si trovano le tegole fotocatalitiche. In questo modo le sostanze nocive vengono rese innocue, diventeranno sali che la pioggia lava via. Se anche questa, come molte altre iniziative, dovesse avere riscontri concreti e più diffusi, le emissioni sarebbero ridotte in maniera sostanziale, l’aria delle nostre città sarebbe di certo più respirabile e non ci sarebbe il bisogno di suddividerle in diverse aree che non fanno altro che creare panico e scompiglio tra i cittadini, tra mille cambiamenti che non portano mai a risultati concreti.
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