Cosa ci guadagniamo da un maggior uso della bicicletta?

di Redazione 109 views1

In questi giorni rimbalza da molte parti sulla rete la campagna salvaciclisti – e anche noi ne abbiamo parlato dell’appello apparso sul Times. Come capita spesso quando una cosa sembra funzionare bene, molte malelingue si sono chieste se ci fosse qualcuno dietro tutto questo.

In realtà pensare a chi ci guadagna da un simile appello non è un’idea peregrina. Questa campagna ha un obiettivo evidente: aumentare il numero dei ciclisti in circolazione, e ridurre quindi l’uso dell’auto privata all’interno delle nostre città, seguendo il modello virtuoso dell’Olanda.

Se le sue proposte venissero adottate, si ridurrebbe il numero di ore trascorse nel traffico – tempo che si potrebbe trascorrere in modo molto più produttivo -, si ridurrebbe la domanda di carburanti facendone scendere il prezzo per l’elementare legge della domanda e dell’offerta.

La riduzione del prezzo della benzina farebbe anche ridurre il costo di tutte le merci, che come tutti sanno dipendono anche dal costo del trasporto – quasi sempre rappresentato dai tir -…

Si ridurrebbero le emissioni di sostanze inquinanti e quindi le malattie delle vie respiratorie, con ovvio beneficio per la spesa sanitaria – e per le nostre tasche quando dobbiamo pagare le medicine.

Altri miglioramenti per le nostre tasche sarebbero prodotti probabilmente – le compagnie assicurative sono fenomenali nell’inventare cavilli – dalla riduzione dei premi assicurativi dovuti al minor numero d’incidenti – con un’altra riduzione delle spese mediche perché ci sarebbero meno vittime e feriti a causa degli incidenti d’auto.

I comuni poi pagherebbero meno la manutenzione delle strade e potrebbero utilizzare i soldi liberati per obiettivi più utili. L’aumento della domanda di biclette avrebbe anche un effetto positivo sull’economia: l’industria ciclistica è di dimensioni limitate, per cui produrrebbe maggiori ricadute sul territorio in termini di occupazione e di utili prodotti rispetto ad un’industria automobilistica che produce auto dall’altra parte del monfo e fa sparire i suoi profitti tra le tante filiali in paesi con fiscalità minima…

Commenti (1)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non verrà pubblicato.

You may use these HTML tags and attributes: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <s> <strike> <strong>