Al primo colpo d’occhio, sembra un incrocio tra un aereo teleguidato e un aquilone che si muove nell’aria e che viene guidato da un telecomando. La sola cosa che distingue il nostro dagli oggetti che abbiamo citato è il fatto che il primo gira all’infinito in tondo.
Non si tratta del balocco di un bambino molto viziato, e non è nemmeno l’ultimo hobby di qualche fanatico della tecnologia. Ok, vado al dunque. Quello di cui sto scrivendo è un progetto americano molto serio che si è posto l’obiettivo di produrre energia grazie a un nuovo tipo di eolico.
Ovviamente siamo ancora alla costruzione dei prototipi, ma ci sono molte speranze legate a questa idea, al punto che ci sono imprese pronte a disputarsi i relativi brevetti – come la Joby Energy e la Makani Power. Sono interessati all’affare pure i capi di Google, visto che hanno investito venti milioni di dollari alla Makani Power.
L’eolico volante utilizza lo stesso principio di quello classico, ovvero il vento fa girare un rotore, e questo produce dell’energia. La grande differenza tra questi due strumenti? Questo nuovo tipo di eolico può andare molto in alto e può captare venti molto più forti.
Il risultato è evidente. Potenzialmente queste nuove pale oliche possono produrre molta più energia. Perché ad un certa altezza i venti hanno anche un’altra caratteristica positiva per la produzione di energia eolica: il vento soffia in modo molto più costante – e non in modo intermittente – e quindi anche la produzione energetica è più regolare.
Il settore dell’energia eolica è ancora fragile, e spesso criticato in ragione di questa incapacità a far fronte ai grossi bisogni in energia delle nostre società. Ma questa invenzione, che dovrebbe essere commercializzata verso il 2015, potrebbe dare una risposta a molti problemi collegati alla produzione di energia eolica. Ovviamente bisogna superare i problemi collegati alla diversa usura che provoca il vento a quote più elevate.
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