Il made in Italy continua a dimostrare d’essere capace di compiere grandi passi avanti nel campo dell’ecologia. Sebbene il nome sia in inglese, la Wear and Toss è un’idea tutta italiana e permette di innovare anche il campo dell’abbigliamento con abiti ecologici ed anche biodegradabili.
Dietro Wear and Toss ci sono i nomi dell’industrial designer Filippo De Martin, l’ingegnere tessile Nicola Monti e l’esperto di processi di produzione Lupo Rossi, che hanno il merito di aver creato questo speciale materiale che rende l’abbigliamento ecologico ma anche economico, assolutamente biodegradabile e soprattutto monouso, a prezzi molto bassi. Una maglia, infatti, costa solamente 2 euro, anche perché non è riutilizzabile ma apporta notevoli benefici sia a noi che all’ambiente, non essendo costituita da materiali tossici.
Un’idea del genere potrebbe essere la più azzeccata in ambienti in cui è molto importante mantenere un abbigliamento sempre pulito ma anche bassi costi, come ospedali o altre strutture che hanno analoghe necessità: dal campo ospedaliero a quello sportivo, buona qualità e impatto zero, cosa volere di più?
Nonostante tutte le soluzioni emerse grazie alla ricerca negli ultimi anni, Wear & Toss è l’unica vera idea che abbia dato vita ad un’alternativa capace di garantire il rispetto dell’ambiente al 100%. Quali sono i materiali utilizzati? Cellulosa, barbabietola, amido di mais o canna da zucchero, le cosiddette fibre del futuro, materie prime che hanno già fatto il suo ingresso nel campo dell’ecologia e dello sviluppo sostenibile con molto successo. Il materiale di quest abbigliamento è totalmente biodegradabile, può finire tra i rifiuti riciclati o nel compost, ma in qualunque caso l’effetto sarà identico: rispetto dell’ambiente. Grazie ai costi, che sono notevolmente bassi rispetto ai prodotti ecologici attualmente in circolazione, W&T permette di ridurre le spese ma i vantaggi sono anche a livello “tecnico”: tessuto traspirabile, anallergico, non rilascia pulviscolo nè altri tipi di fibre, antistatico, è anche adatto alla microincapsulazione. Insomma, nulla da invidiare alla concorrenza.
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