Ridurre il consumo d’acqua. Prima parte

di Redazione 135 views0

Le difficoltà sempre maggiori di gran parte della popolazione mondiale nell’assicurarsi l’acqua per vivere – entro il 2025, circa tre miliardi e mezzo di persone, ovvero più o meno la metà della popolazione mondiale, potrebbero trovarsi di fronte a gravi carenze d’acqua – deve farci sentire l’imperativo morale di evitare ogni spreco nell’uso di questa sostanza così preziosa.

In prima battuta questo significa riparare i rubinetti o lo sciacquone che perde, ma anche evitare di aprire i rubinetti o di lasciar correre l’acqua mentre si lavano i piatti o i denti – nel primo caso si potrebbe ad esempio riempire un recipiente d’acqua per sciacquare le stoviglie appena lavate.

Giusto per dare qualche cifra: un rubinetto che perde acqua – anche solo un po’ di gocce – può far sprecare in un mese la bellezza di 200 litri. Non parliamo se a perdere è lo sciacquone: lo spreco d’acqua può arrivare ai 2.000 litri al giorno.

Gesti semplici che non costano nulla, come chiudere il rubinetto mentre ci si insapona, ci si spazzola i denti, o si lava i piatti, può determinare un risparmio – più o meno – di 8.000 litri annui – ipotizzando una famiglia media composta da tre elementi: padre, madre e un figlio.

Un altro gesto semplice ma saggio sarebbe quello di fare solo delle docce brevi e non utilizzare la vasca da bagno. Nel primo caso si consumano 30-35 litri d’acqua contro i 150-180 della seconda scelta.

Stessa attenzione per lavatrice e lavastoviglie: bisogna utilizzarle solo a pieno carico. Così facendo si potrebbero ottenere risparmi che sono stati quantificati in un range compreso tra gli 8.000 e gli 11.000 litri di acqua potabile all’anno.

Insomma cambiando le nostre abitudini di consumo – e quindi a costo zero – potremmo realizzare dei risparmi dell’ordine di qualche migliaio di litri di acqua potabile ogni anno. Un risparmio che aumenterebbe se decidessimo di fare qualche piccolo intervento.

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