Le 7 nuove meraviglie della natura

Il modello è quello delle sette meraviglie del mondo antico, ovvero l’elenco di strutture architettoniche e statue che i greci e i romani consideravano come le opere più riuscite dell’umanità – e a cui è stata dedicata l’opera De septem orbis spectaculis.

Su questa falsariga sono state votate prima le nuove sette meraviglie del mondo – in gara c’erano solo manufatti prodotti dall’uomo – e fino a poco tempo fa le meraviglie della natura.

La New7Wonders – un’organizzazione privata no-profit – ha divulgato – si tratta ancora di dati parziali – i risultati di una votazione che è durata due anni – a cui hanno partecipato, sembra, cento milioni di persone.

I “vincitori” della votazione hanno superato due scremature: si era partiti da una lista di 77 nomination – compilata con l’aiuto di un gruppo di esperti capitanati da un ex-direttore dell’Unesco.

La lista delle 7 nuove meraviglie della natura comprende l’intera Foresta Amazzonica, la Baia di Halong in Vietnam, le Cascate d’Iguazù – a metà tra Brasile e Argentina -, l’isola di Jeju in Corea del Sud, l’Isola di Komodo in Indonesia, il fiume sotterraneo di Puerto Princesa nelle Filippine, la Table Mountain in Sudafrica.

Come avete letto nell’elenco non ci sono mete italiane o europee – e questo non mi sembra strano, anche se bisogna ricordare che tra le finaliste c’erano il monte Cervino – a metà con la Svizzera – ed il Vesuvio. Ovviamente un elenco così ristretto finisce per lasciare fuori tanti posti: tra quelli più suggestivi basta pensare al Grand Canyon dell’Arizona, o alla grande barriera corallina del Pacifico, o ancora il monolito di Ayers Rock in Australia.

Probabilmente l’assenza più pesante è quella delle isole Galapagos – vero e proprio gioiello della biodiversità. Tra i tanti candidati trombati c’era pure il Mar Morto, e questo nonostante si fosse speso perfino il premier israeliano Benjamin Netanyahu: aveva chiesto ai suoi concittadini di votare per il lago.