Il disastro di Fukushima è peggiore di quello di Chernobyl

Okumamachi, Futabamachi, Namiemachi, Tomiokamachi, Iitatemura e Minami-Soma. Sono sei municipalità che si trovano nella prefettura di Fukushima.

Rischiano di diventare tristemente noti perché in questi luoghi sono stati rilevati valori di concentrazione di Cesio 137 superiore a 1,48 milioni di Becquerel per metro quadro, il livello che fu scelto come soglia per decidere l’evacuazione dei residenti nella zona circostante la centrale di Chernobyl.

I dati sono stati riportati dal quotidiano giapponese Yomiuri Shimbun, e sono il frutto di rilevazioni compiute dal Ministero della Scienza giapponese, che ha esaminato l’inquinamento radioattivo del suolo in un area di una ventina di chilometri di raggio intorno alla centrale di Fukushima.

il record spetta a Okumamachi – la città si trova a ridosso della centrale -: presenta livelli di circa 15 milioni e mezzo di becquerel per metro quadro.

La Tepco – la società che gestisce la centrale di Fukushima – intanto cerca di nascondere le relazioni evidenti tra il decesso di un operaio e il disastro nucleare: era stato impiegato nelle operazioni di messa in sicurezza dell’impianto, ed è morto a causa di una forma acuta di leucemia.

Greenpeace, intanto, ha chiesto al nuovo premier giapponese Yoshihiko Noda di rinviare l’apertura delle scuole nella città di Fukushima, prevista per oggi.

I livelli di contaminazione sarebbero fino a 70 volte oltre il livello ritenuto accettabile per la popolazione. Secondo Kazue Suzuki, responsabile della campagna nucleare di Greenpeace Giappone:

Nessun genitore dovrebbe scegliere tra la salute e l’educazione dei propri figli, il piano di decontaminazione, atteso ormai da troppo tempo, arriverà comunque troppo tardi. Il nuovo primo ministro 1deve rinviare subito l’apertura delle scuole, trasferire quelle nelle aree più a rischio e mobilitare le migliaia di lavoratori necessari a portare i livelli di radioattività il più possibile al di sotto di 1 millisievert anno.

. Secondo i rilievi effettuati dall’associazione ambientalista, infatti, i tassi di radioattività sarebbero oltre 15 volte superiori agli standard di sicurezza internazionali.