Greenpeace ha pubblicato il rapporto “Panni sporchi 2” (http://www.greenpeace.org/italy/Global/italy/report/2011/inquinamento/PANNI_SPORCHI_2.pdf) in cui spiega di come molti dei capi sportivi acquistati, spesso e volentieri siano stati realizzati con sostanze tossiche, nocive sia per l’uomo che per l’ambiente.
78 articoli tra abbigliamento e scarpe sportive, 52 prodotti appartenenti a 14 marche acquistati in 18 Paesi differenti, tra cui anche l’Italia, sono risultati positivi al test sui nonilfenoli etossilati (NPE). Una volta rilasciati nell’ambiente, questi composti si trasformano in nonilfenolo (NP), una sostanza che non si degrada facilmente ed è in grado di arrivare ad alterare il sistema ormonale dell’uomo, accumulandosi nella catena alimentare.
Già in precedenza Greenpeace aveva pubblicato un rapporto, “Panni sporchi”, nel quale denunciava l’inquinamento dei fiumi cinesi, causato appunto dagli scarichi tossici dell’industria tessile. Tra l’altro tirava in ballo anche il legame tra due complessi industriali del Paese legati alla produzione di capi per gran parte delle marche sportive.
Dopo la denuncia, Nike e Puma hanno deciso di impegnarsi ad eliminare tutti gli scarichi pericolosi dalla loro catena entro il 2020.