Il governo giapponese, ed il governatore dell’isola di Hokkaido, hanno autorizzato la riaccensione del primo reattore nuclare dopo la catastrofe di Fukushima. A seguito del grave incidente alla centrale giapponese, causato dal terremoto e dal successivo tsunami dell’11 marzo scorso, tutto il parco nucleare giapponese era stato temporaneamente chiuso per ispezioni.
Visto che prima della catastrofe, il 30% dell’energia elettrica veniva fornita dalle centrali nucleari, il Giappone ha conosciuto in questi mesi un’importante deficit di termini di energia elettrica prodotta che ha forzato il governo a prendere dei provvedimenti per razionalizzare l’accesso all’energia.
Secondo l’agenzia di stampa giapponese Jiji, si tratta del reattore numero tre della centrale di Tomari – che si trova come potrete immaginare sull’isola di Hokkaido, nel nord dell’arcipelago giapponese.
Intanto in tre comuni – Iwaki, Kawamata e Iitate – dove erano stati registrati livelli particolarmente elevati di radiazioni dopo l’incidente di Fukushima sono stati effettuati degli esami su mille bambini.
Il 44,6% ha presentano delle contaminazioni da iodio radioattivo a livello della tiroide – con conseguente aumento del rischio di sviluppare forme cancerogene o altre malattie.
i risultati di questi test sono stati effettuati diversi mesi fa ma resi noti solo in questi giorni. Molti hanno giudicato inammissibile che le famiglie abbiano dovuto attendere dei mesi per essere avvertite malgrado la gravità della catastrofe, la peggiore al mondo dopo quella di Chernobyl, venticinque anni fa.
Le autorità di Fukushima hanno dichiarato che intendono monitorare in modo permanente le condizioni di salute delle 360.000 persone sotto i diciotto anni che si trovavano nella zona dell’incidente nei giorni successivi all’11 marzo.
In questi giorni abbiano conosciuto anche un’altra verità scomoda: sembra che non sia stato lo tsunami – o solo quest’onda anomala – a causare la parziale fusione del nocciolo di alcuni reattori della centrale di Fukushima.
Già il terremoto avrebbe causato dei cedimenti strutturali decisivi nel causare i successivi fatti. Almeno questo racconta oggi l’Independent: in un lungo reportage ha raccolto le testimonianze di diversi addetti della centrale.
Se fosse stato il terremoto a causare il disastro, tutti i reattori simili dovrebbero essere chiusi, perché non sarebbero in grado di resistere a scosse superiori ad un certo grado della scala Mercalli – o Richter.
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