Turismo responsabile? In Italia si arranca dietro all’Europa. Per gli italiani resta ancora qualcosa di troppo impegnativo, e l’offerta è scarsa. Per cercare di capire i motivi di questa arretratezza culturale tutta italica, c’è una ricerca condotta da Aitr, CTS e Formazione Turismo, basata su un campione di circa 1600 turisti. La prima cosa che emerge è che il turista italiano ha una percezione del turismo responsabile che corrisponde a un concetto di rinuncia dei confort della vacanza oppure come di una cosa troppo seria, che quindi rischia di rovinare il divertimento della vacanza stessa.
SCARSA CONOSCENZA E INFORMAZIONI
E, a supporto del proprio stato di ignoranza in materia, i turisti italiani tirano in ballo la mancanza di informazioni sul turismo responsabile e un’offerta decisamente ridotta, che spesso corrisponde anche ad un aumento delle tariffe. Insomma, passa il concetto che si spende di più per avere meno.
LA CERTIFICAZIONE
Come se non bastasse, l’assenza di una certificazione unica e chiara in materia ambientale confonde ancor di più le acque. Colpa, dunque, anche delle strategie di marketing adottate in Italia, che non puntano abbastanza sui concetti di turismo responsabile, di natura e di qualità.
Serve davvero un cambio di cultura…
Commenti (1)