È una due ruote ‘pulitissima’, si chiama Bhyke, ha la pedalata assistita, è alimentata totalmente ad idrogeno e rappresenta una delle innovazioni di punta per la mobilità sostenibile in vista del BiciDay dell’8 maggio prossimo. A realizzare la bicicletta a idrogeno è stato il team di ricerca dell’Istituto di Tecnologie Avanzate per l’Energia del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Itae-Cnr) di Messina che ha già messo su strada il primo prototipo insieme alla Tozzi Renewable Energy, società con la quale l’Istituto del Cnr svolge attività di ricerca e sviluppo.
La bicicletta a idrogeno
“Bhyke è un prototipo di bicicletta a pedalata assistita alimentata totalmente ad idrogeno” spiega all’ADNKRONS il ricercatore Giorgio Dispenza dell’Itae-Cnr, responsabile del team di ricerca che con la Tozzi Renewable Energy lavora in diversi ambiti, dagli aerogeneratori di piccola taglia, alle celle fotovoltaiche di terza generazione (Dssc), dalla fitodepurazione da microalghe, alla produzione e impiego di idrogeno con Pem-Fc, Pem-elettrolizzatori.
Caratteristiche tecniche
“La bicicletta -spiega ancora Dispenza- è alimentata totalmente ad idrogeno con un sistema di accumulo a stato solido in grado di fornire un’autonomia elettrica di 150 km“. In altre parole, “un pieno costa circa 18 euro, per una spesa di quasi 12 centesimi a chilometro” dice lo scienziato dell’Itae-Cnr, l’istituto di ricerca a cui è stato anche assegnato il premio Ricerca Energy & Mobility 2009 per l’attività nel campo delle fuel-cell e la produzione di idrogeno.
Il prototipo della biciletta a idrogeno è parte integrante di un ambizioso progetto, condotto dal laboratorio congiunto Cnr-Itae/Tre, che prevede la possibilità di creare flotte di bici.
L’alimentazione
Ma come si alimenta la bici a idrogeno? “Il sistema di rifornimento idrogeno sarà composto da una fonte di energia rinnovabile a solare fotovoltaico e da un elettrolizzatore per la produzione di idrogeno da acqua. Questo abbasserà di molto il costo del combustibile e chiuderà il cerchio in termini di emissione zero” afferma Dispenza.
“Sfruttando il processo dell’elettrolisi -spiega il ricercatore- si scinde la molecola dell’acqua H2O in H2 (idrogeno) e O2 (ossigeno). L’idrogeno ricavato si usa allo stato gassoso ed è accumulato in bombole a idruri. Si tratta di un sistema che garantisce la sicurezza in caso di incidente perchè l’idrogeno rimane assorbito in idruri metallici“.
I vantaggi
“La nostra bicicletta a pedalata assistita, rispetto ai sistemi elettrici attualmente in commercio alimentati da batterie tradizionali, presenta -dice ancora il ricercatore- notevoli vantaggi. Intanto ha una maggiore autonomia a parità di peso e tempi di ricarica molto ridotti rispetto alle sei-otto ore di ricarica di una batteria convenzionale“. “Questo secondo aspetto -aggiunge- è particolarmente vantaggioso nella gestione di flotte, poiché consente di ridurre il numero di mezzi per garantire la continuità del servizio“. Ma a quando la commercializzazione?
Bhyke
“Il programma è già molto avanzato, serve però abbattere i costi degli impianti di elettrolizzatori. Gli impianti, le tecnologie -assicura Dispenza- sono già pronti ma servono investimenti e volontà politica per finanziare l’uscita sul mercato di questo mezzo così ecologico“.
“La commercializzazione è al vaglio della società ma servono partner per portare la bici a idrogeno nei negozi” afferma Ruben Ornelas, responsabile scientifico della Tozzi Renewable Energy sottolineando che “per portare davvero su strada la bici a idrogeno è necessario sviluppare una rete di infrastrutture“. Rete, dice Ornelas, che “valutando un parco di 10 bici più un impianto, costerebbe circa 1 mln di euro. E sarebbe un primo passo importante“.
Le applicazioni dell’idrogeno
“La bici a idrogeno -aggiunge Ornelas- è il punto finale delle nostre attività di produzione di energia da fonti rinnovabili, attività che vedono in primo piano anche l’uso dell’idrogeno“. Due ruote ma non solo. Il progetto bici è infatti inserito nell’attività gruppo sistemi dell’Itae-Cnr che attualmente è impegnato con riferimento alla mobilità nello sviluppo di un bus elettrico-ibrido ad idrogeno (Hbus), di mini veicoli a fuel cell con il progetto Meccano coordinato dal Centro Ricerche della Fiat ed allo sviluppo di un trattore ad idrogeno ottenuto da biomasse o rinnovabili, battezzato HyTractor.