Sono 10 le azioni per vivere in città più intelligenti. Un vero e proprio decalogo, che le amministrazioni locali devono seguire per completare la rivoluzione ecologica e digitale. A presentarlo è l’Associazione Clorofilla che, a Roma, ha organizzato un convegno che ha messo a confronto alcune delle più interessanti esperienze, nel settore pubblico come nel privato, con l’obiettivo di evidenziare come la tanto auspicata rivoluzione digitale offre un contributo sostanziale alle politiche per la sostenibilità ambientale nelle città.
Reti veloci e informazione
Per prima cosa: ‘reti più veloci’. La banda larga è la grande opera di cui ha bisogno l’Italia. Idee, dati e notizie devono correre veloci verso chi ne ha bisogno Una rete lenta equivale ad una crescita lenta. Seguono, ‘reti più libere’. Nei luoghi pubblichi il wi-fi deve essere libero e gratuito: le amministrazioni locali devono capire che l’accesso alla rete è una precondizione della crescita.
Il terzo punto riguarda ‘viaggiare (davvero) informati’. Fornendo ai cittadini notizie in tempo reale circa le condizioni di traffico, orari e tempi di percorrenza dei trasporti pubblici, eventi critici, deviazioni etc. è possibile ottimizzare i flussi di traffico, consigliando i percorsi migliori. La geo-localizzazione permette all’utente d’essere destinatario e fonte dell’informazione.
Mobilità sostenibile
Inoltre, occorre ‘gestire i trasporti’. La conoscenza in tempo reale dello stato del traffico e la storicizzazione del dato, permette di programmare tempi e frequenza dei trasporti pubblici e quindi di adeguare l’offerta di servizi alla domanda. Il quinto punto, riguarda il ‘telelavoro’: limitare la congestione urbana e adattare i tempi lavorativi a ai nuovi ritmi della quotidianità contemporanea. La tecnologia c’è, ora servono le norme.
La progettazione ecocompatibile
Segue il ‘costruire bene’. Dalla progettazione alla dismissione: è possibile ridurre l’impatto ambientale degli edifici in ogni momento del loro ciclo vitale. Edifici progettati, costruiti e gestiti secondo procedure volte alla riduzione dell’impatto dell’edificio sull’ambiente durante il loro intero ciclo di vita, dalla scelta del sito alla progettazione, dalla costruzione alla manutenzione, fino alla demolizione.
Il settimo punto è ‘l’abitare meglio’. Ottimizzare gli usi ed eliminare gli sprechi per abbattere costi ed emissioni. L’integrazione degli impianti tecnologici presenti in un’abitazione migliora il comfort, l’usabilità, la sicurezza ed al contempo ottimizzare i consumi di energia.
La democrazia e la legalità
L’ottavo punto recita: ‘Il governo? Siamo noi’: Impegnarsi per la trasparenza e la diffusione di dati e informazioni, per realizzare un’Amministrazione partecipata e collaborativa.
La nona azione si intitola ‘Basta file’: digitalizzazione dei moduli, firma elettronica, posta certificata e la fila non c’è più. La Pubblica Amministrazione dovrà essere solo online. E all’ultimo punto, l’Associazione Clorofilla cita i rifiuti elettronici: favorire un ciclo virtuoso della risorsa rifiuto è un dovere della Pubblica Amministrazione. Va sostenuta la piena applicazione delle norme esistenti sui rifiuti elettronici e vanno promosse politiche a sostegno del recupero e riutilizzo, anche valorizzando le esperienze già esistenti di trashware.