Giappone, in 5000 protestano a Tokyo contro il nucleare

di Redazione 417 views0

 Almeno in 5.000 hanno protestato a Tokyo ieri contro il nucleare, tornando a chiedere la chiusura della centrale di Hamaoka: distante 200 km a sud della capitale e a 120 da Nagoya, l’impianto ha 5 reattori costruiti sulla confluenza di due placche tettoniche malgrado la previsione di un forte terremoto nell’area di magnitudo 8.0. Due le manifestazioni principali mentre in tutta la città centinaia di migliaia di persone si sono riversate nei grandi parchi pubblici per la fioritura del ciliegio (‘sakura’): una a Koenji, popolosa parte del quartiere di Suginami, e un’altra nel centro di Tokyo, che ha concluso la sua marcia davanti alla sede della Tepco, il gestore del disastrato impianto nucleare di Fukushima.

La protesta anti-nucleare
Tra cartelli (‘no a nuove Cernobyl’, ‘no al nucleare’, ‘chiudiamo Fukushima’), canti e balli, un autentico serpentone multicolore, pieno di famiglie e di bambini, ha chiesto al governo di “ripensare alle politiche energetiche“, secondo il contenuto della slogan più gettonato. Quasi contestualmente, al quartier generale della Tepco, si ripeteva “profondo dispiacere” per gli effetti della pesante crisi nucleare in corso. “Vorrei chiedere scusa dal profondo del cuore per tutte le preoccupazioni e i problemi che stiamo causando, incluse le radiazioni nell’atmosfera e nell’acqua di mare“, ha spiegato Sakae Muto, un vice presidente della utility in conferenza stampa.

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