Paradiso, non di sabbia ma di plastica. Si tratta di Henderson, una remota e disabitata isola polinesiana che è il luogo a più alta densità di rifiuti di plastica del mondo. L’isola si trova nel Pacifico meridionale, a metà strada tra la Nuova Zelanda e il Cile. E’ completamente disabitata ed è uno dei luoghi più remoti e irraggiungibili della Terra.
Per colpa delle correnti marine, e ovviamente per colpa nostra che produciamo rifiuti, sulle spiagge di sabbia bianca di Henderson, si possono trovare oggetti provenienti da tutto il mondo, rifiuti che hanno cavalcato le onde degli Oceani e che poi sono stati catturati dal Vortice subtropicale del Sud Pacifico, una corrente che ha finito per trascinarli sulle spiage dell’isola al ritmo di 3.500 rifiuti al giorno. Sconcertante.
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La studiosa Jennifer Lavers della University of Tasmania e il suo collega Alexander Bond, autori di uno studio sull’isola pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, hanno calcolato che i rifiuti ammonterebbero circa a 38 milioni di pezzi, tra si contano reti e galleggianti da pesca, bottiglie d’acqua, caschi, grossi rettangoli di plastica. E la stima non è precisa perchè gli studiosi non hanno potuto conteggiare oggetti rimasti sepolti sotto la sabbia o particelle piccole.
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Lavers e Bond sono sbarcati sull’isola nel 2015 e in tre mesi di lavoro hanno raccolto circa 55 mila rifiuti, per molti dei quali sono riusciti a risalire al paese di provenienza. Alla fine hanno calcolato che su Henderson si erano accumulate circa 18 tonnellate di plastica, per una media di 671 pezzi per metro quadrato: la più alta densità di rifiuti di plastica mai misurata al mondo.
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Lo studio dimostra che l’isola si è trasformata in una discarica, e la notizia è ancora più terribile se pensiamo che Henderson si trova all’interno di una delle riserve marine più grandi del mondo, dito inserito nel Patrimonio dell’Umanità dall’UNESCO, una gemma, un paradiso naturale che rischia di rovinarsi per sempre.
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