E’ stata raggiunta l’intesa tra i Paesi ‘protettori’ del Polo Sud per la riserva marina di 1,55 milioni di chilometri quadrati: sarà area protetta per 35 anni, dal dicembre 2017. In Antartide nasce dunque il parco marino più grande della Terra.
Un milione e mezzo di chilometri quadrati del Mare di Ross saranno protetti da distruzione e navigazioni sconsiderate. E in una grande parte sarà impossibile pescare. Il ricercatore Leonardo Tunese, biologo marino e direttore del III Dipartimento di biodiversità dell’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale), afferma:
► ANTARTIDE, GHIACCIO IN AUMENTO NONOSTANTE TEMPERATURE PIÙ ALTE
E’ un’intesa fondamentale per il mantenimento della biodiversità non solo per gli obiettivi raggiunti ma anche per dare una nuova spinta all’accordo già preso nel corso della Convenzione sulla Diversità Biologica (Cdb) e firmato dalla maggior parte dei Paesi del mondo, tra cui anche l’Italia, per fare in modo che entro il 2020 il 10 per cento delle superfici marine mondiali vengano protette. Ad oggi non siamo neanche arrivati al 3 o 4 per cento. Anche se siamo molto lontani, questa intesa rappresenta un significativo balzo in avanti. Noi stiamo mangiando anelli di calamaro, totano e bastoncini di pesce provenienti dall’oceano Antartico. L’uomo si è spinto a pescare tutto quello che si può prendere. E dopo aver svuotato i mari più vicini, ha iniziato a farlo anche con l’Antartide. Certe flotte di pescherecci non si sono limitate a fare razzìe di pesci, ma anche di krill, i piccoli crostacei che costituiscono l’alimento principale delle balene. Ora, la balena è specie protetta, ma se la privi del nutrimento principale, va da sé che questi cetacei non riusciranno a sopravvivere
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