Go Go Luce, la tartaruga marina seguita dal satellite

di Redazione 548 views0

Proteggere le tartarughe marine controllandone le rotte con i satelliti: oggi è possibile grazie allo studio perfezionato da alcuni ricercatori dell’Università di Pisa che hanno dato vita al Progetto Caresat, finanziato dalla Regione Toscana nell’ambito del programma Go Green Mare 2014. E la cavia è stata Go Go Luce, una tartaruga minuscola di soli 38 centimetri i cui movimenti sono stati a lungo studiati via satellite.

Paolo Luschi del dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa illustra le potenzialità di questo progetto che punta a seguire le rotte delle tartarughe marine con una certa facilità attraverso l’uso di satelliti che consentono di proteggere questa specie rara.

E’ la prima volta in Italia che vengono studiati gli spostamenti di un esemplare così piccolo: al momento del rilascio Go Go Luce aveva una lunghezza di soli 38 cm e proprio per questo abbiamo applicato al carapace una trasmittente speciale, di soli 49 grammi di peso, che ha comunque fornito localizzazioni frequenti e di buona qualità, consentendoci di ricostruirne la rotta. Uno degli aspetti che ci ha maggiormente sorpreso è stata la notevole mobilità della piccola tartaruga. In due mesi Go Go Luce ha percorso quasi 30 km al giorno per un totale di circa 1500 km ad una velocità media di oltre 1 km/h

PRIMO SOCCORSO TARTARUGHE MARINE

Il sistema satellitare usato è Argos: grazie a questo marchingegno i segnali di apposite radiotrasmittenti applicate sulle tartarughe marine vengono recepiti dai satelliti consentendo di monitorare gli spostamenti effettuati dagli animali per molti mesi consecutivi. Un modo efficace per proteggere le tartarughe marine controllando i loro spostamenti nei mari del mondo.

Foto | Thinkstock

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