Fervono i preparativi per l’EXPO 2015 di Milano e Israele ha già da tempo provveduto alla sottoscrizione degli accordi di partecipazione portando in fiera tutte le innovazioni in ambito tecnologico ai fini di migliorare le tecniche agricole e di irrigazione.
Come si legge dal blog ufficale dell’EXPO, la sfida dell’Esposizione Universale di Milano 2015 si apre con un quesito: è possibile assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile?
L’obiettivo della partecipazione da parte di Israele è quello di condividere e mostrare le competenze israeliane per cercare di risolvere i più gravi problemi ambientali ed alimentari che affliggono l’intero pianeta.
Giuseppe Sala, Amministratore Delegato di Expo 2015, che ha spiegato:
Le eccezionali competenze di Israele in materia d’innovazione, di microirrigazione e tecnologia per la coltivazione delle zone aride rappresentano senza dubbio un grande valore aggiunto per lo sviluppo del tema preposto.
Israele nel corso degli anni ha maturato un patrimonio di conoscenza ricchissimo che, come affermano molti esperti, se fosse diffuso in tutto il globo si risolverebbe il problema della denutrizione. Israele, proprio per le notevoli esperienze che possiede, tra le quali va menzionata “l’irrigazione goccia a goccia”, si è guadagnata un posto d’onore. Avrà a disposizione 2.370 mq in uno spazio confinante con il Padiglione italiano.
Il progetto architettonico è affidato all’architetto David Knafo e la sua peculiarità prevede una parete verticale lunga 70 m e alta 12 completamente rivestita da piante, che cambieranno i loro colori e i fiori con il susseguirsi delle stagioni.
La metà della struttura sarà completamente verde a testimonianza dei temi di fondo dell’Esposizione, che saranno: agricoltura, sostenibilità, alimentazione. Tra le caratteristiche, si annovera un percorso in una sala buia illuminata da “statue di luce” che rappresenteranno ognuna un elemento dell’agricoltura.
Il nome scelto per il padiglione è Fields of Tomorrow (Campi di domani), con il quale Israele si prefigge l’obiettivo di coinvolgere il visitatore in un’esperienza senza precedenti, raccontando ciò di cui gli israeliani sono da sempre più orgogliosi: 120 anni di ricerca agricola, scoperte, impianti idrici e lotta alla desertificazione.