All’European Cancer Congress di Amsterdam dall’International Prevention Research Institute di Lione è stato presentato da poco, un rapporto molto preoccupante per quel che riguarda la crescita dei tumori nel mondo.
Il rapporto in questione, chiamato”State of Oncology 2013″, prevede che nel 2030 ci saranno circa 26,4 milioni di persone ammalate di tumore, ed è previsto un numero di decessi per tale malattia che si aggira intorno ai 17 milioni di persone. Gli specialisti e i medici spiegano che questo aumento vertiginoso del numero dei malati, sarà causato da diversi fattori, in primis da un aumento demografico importante, e da stili di vita non adeguati ad una corretta prevenzione e cura del cancro.
Questa proiezione negativa è rivolta soprattutto a quei paesi ancora in via di sviluppo, con molte problematiche, come l’India, la Nigeria e la Cina. Infatti se in Asia sarebbero necessari ad oggi almeno 4 mila interventi di radioterapia, di questi ne vengono soddisfatti a malapena 1.200, e nel continente Africano gli interventi sanitari di radioterapia effettuati sono a stento il 20% di quelli che servirebbero; questo per quel che riguarda le cure, ma la situazione rimane insoddisfacente anche sul piano della diagnosi, infatti proprio nel paesi più poveri, quelli in via di sviluppo, l’80% dei tumori viene scoperto quando la malattia è ad uno stadio troppo avanzato per intervenire in modo efficace.
Peter Boyle, curatore del rapporto, dichiara che servirebbe un fondo unico di 217 miliardi di dollari per affrontare il problema, con le istituzioni unite e collaborative, dato che, da soli, risulterà impossibile far fronte al problema.
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