La più grande si trova nell’Oceano Pacifico e le sue dimensioni superano quelle della Spagna. Si tratta di una grande isola alla deriva fatta di spazzatura che, trascinata a largo dalle correnti, si è compattata e ora galleggia in mezzo all’oceano configurandosi come uno dei più grandi rischi ambientali, una sorta di bomba ad orologeria.
Le isole di spazzatura sono formate dai rifiuti che vengono gettati direttamente in mare e di quelli che arrivano dai fiumi – milioni di tonnellate di spazzatura – che le correnti marine accumulano in un solo punto rendendole solide e compatte. Al suo interno si può trovare qualsiasi cosa, dai rifiuti di plastica agli elettrodomestici e nel tempo le dimensioni di questa isola di pattume nell’Oceano Pacifico aumenta costantemente le sue dimensioni.
Come si smaltiscono i grandi elettrodomestici
La notizia di questi giorni è che le isole di spazzatura stanno arrivando anche nel Mediterraneo. Il caso non è grave come quello dell’Oceano Pacifico, ma il rischio è evidente: nel nostro mare, infatti, ci sono già degli accorpamenti di microplastiche che potrebbero crescere nel tempo.
In Francia un nuovo modo di raccogliere i rifiuti
Per evitare che questo accada, è stato lanciato il progetto “Plastic Buster” coordinato dall’unità idro-oceanografica d’altura della Marina Militare con base alla Spezia in collaborazione con l’Università di Siena: lunedì 7 ottobre salperà la Nave Magnaghi con a bordo un team di biologi che imbarcano che avranno il compito di realizzare una mappa delle macroplastiche e valutare la contaminazione attraverso la raccolta di campioni di plancton in superficie e in profondità.