L’Unione Europea ha deciso di impegnarsi di più sul fronte della gestione dei rifiuti, utilizzando tre principi di base: prevenzione, riutilizzo e riciclo. Da qui nasce il progetto BURBA (Bottom-up selection, collection and management of URBAn waste), che mostra una nuova concezione del servizio di raccolta dei rifiuti.
L’Italia partecipa al progetto BURBA insieme a Spagna, Polonia, Portogallo e Cina e si avvale dell’utilizzo di un sistema di identificazione a radio frequenza (RFID) ed altre tecnologie avanzate, anche di geolocalizzazione, per controllare al meglio la separazione dei rifiuti.
Il cassonetto, quindi, può essere aperto utilizzando la carta personale RFID che identifica l’utente e registra il corretto smaltimento dei rifiuti, che vengono raccolti in un cassonetto speciale rinominato IWAC (Intelligent Waste Container) dla capienza di 1100 litri.
I dati registrati vengono successivamente inviati ad un centro di controllo che li rielabora per meglio capire le abitudini della popolazione in una determinata zona e gli orari per poter così ottimizzare il servizio di raccolta dei rifiuti da portare nei centri di smaltimento.
Anche gli stessi cittadini verranno tenuti al corrente di queste informazioni, attraverso un’app che li informa anche sul corretto smaltimento di determinati tipi di rifiuti, l’UE cerca anche di prevenire in tutti i modi lo smaltimento illegale. A questo si aggiunge il fatto che i cittadini che smaltiscono correttamente i rifiuti possono ottenere dei “premi” per la loro buona condotta, come sconti sulle tariffe e le tasse sui rifiuti stessi.
Al momento i partner che hanno aderito al progetto BURBA, Italia compresa, sono nove: le città che se ne occuperanno sono Camogli per quanto riguarda il nostro Paese, Santander in Spagna e Rzeszow in Polonia. Simona Bruna, responsabile del progetto, ha spiegato:
Abbiamo scelto tre città di diverse dimensioni con diverse abitudini al fine di avere una buona panoramica della misura del problema in Europa.
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