Caccia, la preapertura in Campania è stata bocciata dal Tar, vince il WWF che aveva fatto ricorso, ma è una vittoria amara, e il motivo è semplice. Di questi ricorsi le associazioni ambientaliste e animaliste ne vincono in continuazione, ma la politica continua imperterrita a proporre, e spesso a mettere in atto, modifiche di ogni genere alle tempistiche delle stagioni di caccia.
Buona notizia dal sapore amaro: il Tar ancora una volta interviene in favore di associazioni ambientaliste e animaliste bocciando una delle tante preaperture o posticipi della stagione di caccia. Ma nondimeno, i politici continuano quasi per vezzo a spostare le date in barba a tutti i calcoli delle associazioni e degli enti istituzionali preposti a valutare l’impatto ambientale della caccia.
Questa volta il caso riguarda la Campania: il presidente della terza Sezione del Tribunale Amministrativo Regionale , Saverio Romano, ha emesso un decreto cautelare impedendo la preapertura della caccia. Secondo il WWF eviteranno così l’abbattimento tra i 300 e i 400 mila uccelli. Precisa tuttavia il WWF Italia che
Questa buona notizia contrasta però con quanto sta facendo il Consiglio regionale campano che è riunito per approvare una proposta di modifica della legge regionale 26/12, già impugnata dal Governo innanzi alla Corte Costituzionale, per consentire la caccia libera a pagamento in tutto il territorio regionale da parte di tutti i cacciatori, sovvertendo il principio di divieto del nomadismo venatorio.
Insomma la storia si ripete: il TAR boccia, o meglio dà ragione ad altri enti e associazioni che vogliono il rispetto delle tempistiche prefissate per la stagione di caccia, la politica ignora i verdetti e continua per la sua strada. E pensare che ora l’Italia si trova nei guai con l’UE, e rischia grandi multe, per via della caccia in deroga.
Quando giungerà finalmente il momento in cui ci si renderà conto che la caccia non è un gioco? Per il momento non possiamo che restare in attesa.
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