Riscaldamento globale, la fauna marina si sposta da decenni per rispondere alle temperature sempre più elevate del pianeta. Mentre alcuni repubblicani negli Stati Uniti ancora negano, pesci e altri organismi marini non hanno alcun dubbio sul riscaldamento del pianeta, e hanno cominciato a cercare contromisure in maniera tempestiva.
La fauna marina si sposta, già da molto tempo, sulla base del riscaldamento globale e delle differenti temperature delle acque. A rivelarlo (o meglio a confermarlo in maniera esaustiva) è lo studio di un gruppo di scienziati del centro ricerche Csiro, in Australia, da poco pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature Climate Change. Gli studiosi dopo aver censito letteratura scientifica di settore su circa 1700 cambiamenti registrati nell’intero globo hanno analizzato i dati e proposto risultati in termini di movimenti e risposte all’aumento delle temperature.
Come si sposta la fauna marina, in termini complessivi? Si muove nettamente verso i due Poli, ovvero verso le acque più fredde. Elvira Poloczanska, autrice principale dello studio, ha dichiarato:
Il ‘primo fronte’ di questo spostamento, rappresentato dagli organismi più piccoli come il plancton, si muove alla velocità di 72 chilometri a decennio, molto maggiore rispetto a quella delle specie sul terreno, che è di circa 6 chilometri a decennio. Questo nonostante la temperatura nell’acqua si stia alzando tre volte più lentamente.
Ma il riscaldamento globale comporta cambiamenti anche nella stagione dell’accoppiamento delle specie marine, che risulta arrivare in anticipo di 4,4 giorni per ogni decennio esaminato. L’ennesima riprova non solo del riscaldamento globale ma più specificamente degli effetti di questo sulle specie marine (oltre che terrestri, naturalmente) arriva quindi da questo interessante studio australiano.
Cambiano le abitudini alimentari, cambiano le stagioni di accoppiamento, cambia la distribuzione spaziale della fauna marina nel globo. Il tutto rapidamente, con una velocità che rende ancor più evidente la drammatica lentezza con cui le politiche nazionali e internazionali stanno tentando di mettere un freno alle emissioni di gas serra.
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