Ermete Realacci, presidente della Commissione ambiente alla Camera, esponente del PD e presidente onorario di Legambiente, in una interrogazione al ministro dell’ambiente Andrea Orlando e al ministro dello sviluppo economico Flavio Zanonato, afferma chiaramente che se il Sistri non funziona, allora è il caso di scegliere una nuova direzione.
Per Ermete Realacci “se il Sistri non funziona meglio cambiare rotta”. Il famoso (o dovremmo dire famigerato?) sistema di tracciabilità dei rifiuti, in special modo dei rifiuti pericolosi, che non sembra voler mai vedere la luce e che non molto tempo fa è stato al centro di un enorme scandalo di truffe e corruzioni, potrebbe e dovrebbe essere abbandonato se questo governo, come i suoi predecessori, non riesce a farlo funzionare.
Come ha dichiarato il presidente della Commissione ambiente alla Camera
Per un Paese come l’Italia in cui le Ecomafie non cono conoscono crisi, è urgente attivare un sistema di tracciabilità per la gestione e la movimentazione dei rifiuti da parte delle aziende che sia semplice, efficace e trasparente. [Il Sistri] si è rivelato poco efficace a raggiungere l’obiettivo, e data l’urgenza di dare una soluzione efficace al problema del contrasto allo smaltimento illegale di rifiuti, ho presentato un’interrogazione per chiedere se intendano valutare un rapido intervento legislativo per il superamento del Sistri stesso, sostituendolo con nuovi criteri.
Gli stessi risultati del Sistri al test di maggio 2011 furono deludenti, per non parlare dei problemi che ancora oggi esistono ormai dopo anni di prove e rodaggi. E il tutto, naturalmente, stendendo un velo pietoso sullo scandalo corruzione. Insomma, il Sistri non va. I risultati non sono soddisfacenti e il sistema nel suo complesso è ancora impantanato: l’emergenza rifiuti illegali è enorme e richiede risposte rapide ed efficaci. Non sarebbe quindi il caso, si chiede Realacci, di lasciarci alle spalle il triste capitolo del Sistri per studiare nuove risposte?
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