Roma, Ignazio Marino, il nuovo sindaco della capitale, comincia raccogliendo le lodi di Ermete Realacci, Presidente della commissione Ambiente della Camera. Realacci ha dimostrato grande soddisfazione per la scelta di Marino di iniziare a lavorare a Roma dalla pedonalizzazione dei Fori Imperiali.
Ignazio Marino aveva promesso alcune importanti novità green nel corso della sua campagna elettorale, in particolar modo nel settore trasporti e mobilità sostenibile. Ora, dopo che Legambiente è prontamente intervenuta per ricordare al nuovo sindaco di Roma gli impegni presi negli scorsi mesi, Marino va avanti partendo dalla pedonalizzazione dei Fori Imperiali, una misura molto attesa dai cittadini.
Nel fare ciò, il nuovo sindaco raccoglie anche le lodi di uno dei (pochi?) esponenti del PD con una voce di peso sulle questioni ambientali, ovvero le lodi di Ermete Realacci:
Marino parte benissimo! Chiudendo al traffico i Fori Imperiali Roma parla al mondo. La pedonalizzazione dei Fori Imperiali annunciata dal neosindaco di Roma Ignazio Marino per il 15 agosto è sicuramente un’ottima notizia per la città, per affrontare l’emergenza smog e per rendere il centro storico più fa misura di cittadino. Ma valorizzare e tutelare il nostro patrimonio culturale e le nostre straordinarie città d’arte è anche il miglior biglietto da visita da presentare nel mondo e per guardare al futuro.
Realacci ha inoltre sottolineato che questa può essere considerata una via italiana alla green economy (allargando il discorso a un quadro più generale), ovvero una green economy che non si disgiunga dal concetto di bellezza e cultura di cui il nostro paese è ricco. Una green economy che sia nostra, che sia verde e che sia anche una nuova sfida per gli italiani verso un progresso decisamente differente da quello degli ultimi decenni.
Al di là delle interessanti considerazioni di Realacci, per ora possiamo dire che Marino sembra voler tenere fede alle promesse green lanciate nella sua campagna, ma naturalmente noi pazientemente, prima di rallegrarci troppo, aspetteremo i fatti.
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