Parco d’Abruzzo, trovate polpette avvelenate per sterminare gli orsi

di Redazione 766 views0

Sono state trovate delle polpette avvelenate nella valle Cervara e nel vallone Lampazzo, il luogo più difeso del Parco Nazionale d’Abruzzo: qualcuno aveva intenzione di uccidere gli orsi, specie protetta.

I cani addestrati della Forestale sono riusciti a trovare i trenta bocconi avvelenati che erano stati seminati nel parco, l’ex direttore del parco e dirigente dell’Associazione nazionale Pro Natura Aldo Di Benedetto, ha parlato di attacco organizzato. Tutto è avvenuto in un’area fortemente protetta, in cui da decenni si cerca di dare vita ad un ripopolamento degli orsi:

E’ un attacco organizzato, un’operazione in grande stile che rivela la volontà di far saltare l’equilibrio di uno dei cinque parchi storici d’Italia: poteva essere la fine di un lavoro durato decenni per far tornare gli orsi e i lupi nella loro terra.

Qualche anno fa, nel 2007, erano già stati avvelenati tre orsi e due lupi, senza che sia mai stato trovato il responsabile dell’accaduto. La storia si ripete, questa volta in maniera più estesa e più grave, come spiega Paolo Ciucci, del dipartimento di biologia e biotecnologie dell’università di Roma:

E’ stato come lanciare una bomba dentro il Colosseo: uno schiaffo al parco e a tutti quelli che si sono battuti per il ritorno di animali simbolo come il lupo e l’orso.

L’equilibrio degli orsi è davvero molto precario, riuscire a ripopolare il parco è un’impresa che va avanti da anni, i risultati arrivano, pochi e lenti, ma a qualcuno evidentemente la cosa non piace ed ha cercato di annullare tutti gli sforzi dell’ultimo decennio con le trappole, fortunatamente trovate dai cani della Forestale. Le aree protette disturbano qualcuno, su questo non c’è dubbio, da anni va avanti la lotta contro il bracconaggio, ma anche contro il pascolo abusivo e la presenza di mezzi motorizzati, che disturberebbero la tranquillità degli orsi e degli altri animali presenti nel parco, ci sono tante specie protette. Per questa volta il colpo non è andato a buon fine e per fortuna, c’è da aggiungere.

Photo Credits | Thinkstock

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