Il prossimo 28 aprile sarà la Giornata mondiale delle vittime dell’Amianto: una ricorrenza di fondamentale importanza per dimostrare vicinanze alle purtroppo numerosissime vittime italiane e non, e per ricordare e riflettere su quel grandissimo errore che è stato l’amianto.
La Giornata mondiale delle vittime dell’Amianto si celebra il 28 aprile. Un giorno di solidarietà alle vittime che nel corso di decenni si sono sommate per colpa dell’amianto, per riflettere sull’errore, per essere solidali a coloro che oggi continuano a patire delle conseguenze della merce utilizzata in tutti questi anni. A oggi in Italia ne è proibita tanto l’estrazione quanto l’import export, la produzione e naturalmente la messa in commercio, ma c’è chi giustamente sottolinea la carenza in merito al divieto d’uso.
Il presidente del Comitato Esposti Amianto Lazio, Anna Maria Virgili ha da poco ricordato questa circostanza:
In Italia la legge n. 257/92 pur avendo vietato l’estrazione, l’importazione, l’esportazione, la produzione e la commercializzazione non ha tuttavia vietato espressamente l’utilizzo dell’amianto nè definito un termine alla sua dismissione graduale, così si continuano a respirare le fibre assassine diffuse nell’ambiente e nei luoghi di lavoro e le future generazioni continueranno ad ammalarsi.
L’Italia è stata duramente colpita dalla piaga dell’amianto, che tuttavia rappresenta un problema mondiale, su cui troppo poco ci si sofferma. Come giustamente sottolinea Anna Maria Virgili, nifatti, vi sono ancora grandi paesi che lo producono, in primis Russia, Canada, Brasile e Cina, e che non si fanno scrupoli a soddisfare la domanda proveniente da paesi in via di sviluppo dell’Africa, dell’Asia e dell’America meridionale.
È una vergogna lucrare sull’amianto. Nei paesi in cui queste nazioni lo esportano “le forme di protezione sanitaria e sociale sono quasi inesistenti”. Occorre dire basta all’amianto: ovunque. E accelerare il più possibile le sempre troppo lente procedure di bonifica, perché la gente, in Italia e altrove, continua a restare vittima dell’amianto.
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