Ha percorso quindici chilometri e mezzo di strada, tra i boschi, per fare ritorno al canile. Questa è la storia di Dado, un meticcio labrador fuggito dalla casa della sua nuova padrona per tornare nel rifugio della Lega Nazionale del Cane di Bibiana.
La storia di Dado ha avuto inizio nel 2009, dopo il terremoto a L’Aquila, era rimasto senza padroni e si aggirava per il paese da solo. Graziella Avondetto, che si occupava del canile, ha raccontato come sono andate le cose:
Dado era stato visto aggirarsi per la città dopo il sisma del 2009: aveva circa sei mesi allora, si è trovato di colpo senza casa e padroni. Mi ha cercato un’amica della Lega dell’Abruzzo, chiedendo se potevamo occuparcene, dato lo stato di emergenza in cui si trovavano. Avevano accolto 700 cani, con soli 300 posti a disposizione.
In base al racconto, Dado era piccolo ed anche molto spaventato, soprattutto a causa dei rumori, tremava ed era traumatizzato. Con l’aiuto degli educatori, però, le cose sono cambiate e migliorate per il cane, che presto ha mostrato la sua vera indole:
Abbiamo creato per lui un branco di 5 cani, che di notte se ne stavano liberi nel prato, a fare la guardia. Dado si è rivelato presto un leader, svolgeva il ruolo di capobranco. Dopo qualche mese stava meglio, si lasciava avvicinare anche dagli umani: si è iniziato ad accarezzarlo, si capiva che poteva essere affidato.
A Dado è stata trovata una nuova padrona e sembrava che le cose fossero destinate ad andare per il meglio, fin quando il cane non ha deciso di scavalcare le recinzioni e scappare, diretto verso il rifugio in cui si trovava prima:
Guardi, conoscevo questa persona, mi dava tutte le garanzie del caso: Dado non era mai uscito dal canile, glielo abbiamo portato noi, non senza emozione. Lui ha iniziato a girellare qua e là, ha legato subito con l’altra ospite a quattro zampe. Tutto sembrava insomma andare per il meglio. Tre giorni dopo quella signora ci ha chiamato per avvertirci che Dado era sparito.
Ci sono volute due settimane, poi Dado ha ritrovato il canile, ma nel frattempo aveva perso molto peso. Però era quello il posto che considerava casa sua, evidentemente perché trattato nel modo migliore possibile. Una storia che vorremmo sentire più spesso, solitamente i cani vogliono scappare dai canili, Dado ha fatto l’esatto opposto.
via Repubblica.it
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