In Cina, e più precisamente nel fiume Huangpu che attraversa la grande Shangai, sono stati ripescati oltre 7500 maiali e porcellini morti. Un evento impressionante che non fa che ribadire le fortissime ombre che si addensano attorno alla produzione agroalimentare in Cina.
Di nuovo una scena tetra e pazzesca dalla Cina: un’autentica ecatombe di maiali e maialini ha trasformato il fiume Huangpu in un nastro trasportatore di cadaveri. Il fiume è stato trasformato in un’immensa discarica di corpi, con oltre 7500 carcasse, un numero che è probabilmente destinato a salire ancora. Dapprima si parlava di tre o quattrocento maiali, poi le proporzioni sono aumentate in un crescendo quasi inverosimile.
Come spesso capita nel caso di scandali ambientali cinesi, non è stata fatta alcuna chiarezza in merito all’accaduto. Ovvero, c’è stato un balletto di accuse e serafiche smentite: Shangai ha infatti guardato alla prefettura di Jiaxing accusando gli allevatori della zona di aver fatto piazza pulita dell’enorme numero di bestie in seguito a una non meglio precisata epidemia suina, il tutto come abbiamo detto riversando migliaia e migliaia di cadaveri direttamente nel fiume. Gli allevatori di Jiaxing dal canto loro hanno negato di essere coinvolti in alcun modo e lo stesso hanno fatto gli allevatori di Zhulin, dove ha sede un enorme centro di produzione di varie grandi industrie cinesi per la produzione della carne.
Incredibile ma vero, espressione che ci si trova spesso a usare nel caso degli scandali ambientali in Cina: migliaia e migliaia di maiali morti di una qualche epidemia gettati in un fiume che tocca importanti città, inutile sottolineare gli enormi rischi per la salute degli abitanti. E nessuno sa chi è stato. In futuro sarà fatta chiarezza o siamo ancora alle solite, e questo sarà archiviato come l’ennesimo scandalo ambientale e alimentare made in Cina?
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