Finalmente un dato positivo: a Roma negli ultimi due anni c’è stato un incremento di ciclisti, che hanno scelto un modo per spostarsi che non inquina e che fa bene anche alla salute.
I ciclisti urbani abituali nella capitale sono in costante aumento. Sarà colpa della crisi, dei mezzi di trasporto sempre meno efficienti o del traffico insopportabile? I motivi potrebbero essere tutti questi ed anche altri, ma i primi dati anticipati dall’Adnkronos sono molto rassicuranti: lo spostamento abituale in bici è passato dallo 0,4% del 2010-11 al quasi 4% nei due anni successivi, in circa 170.000 hanno scelto i pedali per spostarsi almeno cinque volte a settimana. Almeno 40.000 di queste compiono ben dieci spostamenti settimanali.
A fare un uso maggiore della bicicletta è la fascia di cittadini che va dai 24 ai 60 anni, in particolare nelle zone più centrali. Non c’è da stupirsi, dopotutto, poiché nel 2012 c’è stato un calo del 20% del dato sulle immatricolazioni di automobili e conseguentemente del consumo di carburante. Ma il problema di Roma, come quello di molte altre città italiane, è proprio la mancanza della cultura dell’uso della bicicletta per spostarsi e quindi l’assenza di piste ciclabili adeguate e ben collegate. Svariate associazioni si stanno mobilitando, soprattutto in un momento che vede i ciclisti in aumento e che necessitano di garanzie. Un miglioramento delle piste ciclabili, non farebbe altro che aumentare il numero di gente in bici e diminuire il traffico e lo smog. Le principali città europee sono già all’avanguardia da questo punto di vista. Basti pensare alla Germania e all’Olanda, le piste ciclabili sono una vera e propria zona franca, dove il pedone non può introdursi nemmeno per sbaglio, mentre in Italia il concetto di pista ciclabile non è ancora del tutto chiaro. Una migliore qualità dell’aria ed anche la diminuzione dell’inquinamento acustico, senza dimenticare il fatto che usare la bici comporta anche uno stile di vita più sano. Il movimento è fondamentale e troppo spesso lo tralasciamo, tra la macchina e l’ufficio, dedicandoci ad una vita completamente sedentaria.
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