La scienza compie passi da gigante, ma talvolta senza riuscire a calcolare le conseguenze nel lungo periodo. Gli ingegneri della Modern Meadow hanno dato vita alla carne 3D, quella artificiale, con la convinzione che anche i vegetariani potranno farne uso.
Con l’idea della carne artificiale la Modern Meadow avrebbe trovato la soluzione allo sterminio di animali che viene compiuto ogni giorno a causa dell’alto consumo di carne che tanto fa indignare vegetariani e vegani, tanto da dichiarare:
I nostri scienziati hanno iniziato ad allevare carne artificiale.
La carne viene ricavata dalle cellule dei tessuti muscolari degli animali attraverso la biopsia. Le fibre carnose vengono poi compressate in forme differenti e fatte crescere in un bioreattore (printer) che poi dà al materiale la forma di una cotoletta. Ottenere carne in laboratorio: un metodo ecologico che risparmia la vita di molti animali e che potrebbe compiere passi in avanti anche per quanto riguarda la produzione delle pelli. Oltre al punto di vista etico, c’è anche quello economico, poiché si ridurrebbero i costi di allevamento, cibo, macellazione e lavorazione, verrebbe ridotta l’intera catena produttiva. I vegetariani e i vegani saranno disposti a mangiare la carne artificiale, visto che non comporterebbe nessuna sofferenza agli animali?
Ancora è tutto da vedere, per il futuro nessuna previsione: in questo ambito si sta investendo molto, ma non si sa ancora quali saranno gli effetti della carne artificiale sulla salute umana. I pareri ovviamente sono contrastanti: da una parte c’è la PETA che sostiene la creazione di carne sintetica per fermare la barbarie compiuta sugli animali, ma è interessante anche un altro punto di vista, quello del vegetariano Petr Ščekalev:
Per quanto mi riguarda questo è un bisogno senza senso, perché chi vuole rinunciare alla carne, rinuncia anche ai suoi eventuali sostituti, invece quelli che sono abituati a mangiare carne prenderanno come un insulto questa idea della carne artificiale. È possibile che questo prodotto aiuti a raggiungere un compromesso nelle famiglie dove i coniugi hanno punti di vista differenti sull’alimentazione, ma su un compromesso non si può costruire un sistema sociale.
Photo Credits | Thinkstock